Yara Gambirasio: ecco un nuovo importante dettaglio che emerge dall’autopsia che fu tenuta sul corpo della ragazzina rapita ormai due anni or sono. Una storia che ha addolorato l’Italia intera e che ancora oggi continua a rimanere come una ferita aperta: nessuna traccia, nessuna ipotesi su chi e perché abbia compiuto tale gesto efferato. Solo ipotesi date da analisi di dna, esami effettuati su migliaia di persone. Uno di questi dna trovati sul corpo della vittima potrebbe risalire a un parente, si dice un figlio illegittimo, di un uomo morto ormai da parecchi anni. Altre tracce concrete dopo le imponenti indagini non ci sono. I risultati autoptici ottenuti sul cadavere di Yara che, lo ricordiamo, fu ritrovato solo dopo tre mesi ormai in stato di avanzata decomposizione in un campo a non molta distanza dal luogo del rapimento, permettono adesso di scoprire dettagli importanti se non su chi l’abbia uccisa, almeno sul modo in cui morì la ragazzina di soli 13 anni. Yara sarebbe morta un’ora soltanto dopo il suo rapimento, all’uscita della palestra di Brembrate Sopra dove si era recata, poco distante da casa sua. Lo si è potuto capire grazie all’analisi dei processi digestivi: Yara è dunque morta poco dopo essere stata rapita e non avrebbe così potuto soffrire le sevizie che le sarebbero state inferte, come risulta dalle tracce trovate sul suo corpo. In base a quello che aveva mangiato si è potuto stabilire l’ora esatta del decesso. Inoltre appena rapita, Yara svenne quasi subito. Non era dunque in stato di coscienza quando subì le diverse ferite sembra con un taglierino e quindi abbandonata al freddo di notte nel campo aperto, dove sembra sia stata portata subito appena rapita. Quando dunque venne portata nel campo subì almeno un colpo alla testa e varie ferite non letali sul corpo. C’è da capire ancora, ma sembra l’ipotesi più probabile, se Yara sia poi morta per il freddo una volta lasciata nel campo e non per le ferite riportate, che non sembrano essere mortali. Non ha sofferto dunque: una consolazione per i poveri genitori di Yara, ma anche nuova rabbia per un caso che ancora oggi sembra assurdo nel suo svolgimento e sulle ragioni. 



Qual era il piano del rapitore o dei rapitori? Sbarazzarsi del suo corpo dopo che la ragazzina era morta improvvisamente? O peggio ancora cercare di abusare di lei, piano saltato per la sua morte improvvisa? Forse nessuno risponderà mai.

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