Non è servito il tavolo di confronto recentemente convocato presso il ministero dello Sviluppo economico per tentare di scongiurare l’annunciato sciopero dei benzinai. Al termine della discussione, infatti, è stato reso noto che l’agitazione è confermata, quindi nuovi disagi sono attesi per i prossimi giorni: nel dettaglio, lo stop al carburante scatterà sulla rete ordinaria alle 19 di domani, martedì 11 dicembre, per terminare alle 7 di venerdì 14 dicembre, mentre sulla rete autostradale la sospensione del servizio avverrà dalle ore 22 di domani fino alle 22 del 13 dicembre. Attraverso il tavolo di confronto, convocato al termine della riunione con i gestori di Fegica Cisl, Figisc Confcommercio e Faib Confesercenti e al quale erano state invitate anche le compagnie petrolifere, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, aveva tentato di trovare una soluzione per scongiurare l’agitazione, evidentemente senza successo. Fonti sindacali fanno sapere che i petrolieri presenti avrebbero “chiuso ogni spazio alla trattativa”. Ricordiamo che da tempo i gestori lamentano la “drammatica crisi strutturale che attraversa la distribuzione carburanti e colpisce duramente le migliaia di piccole imprese di gestione”. Proprio a tele crisi sia la politica che le istituzioni non avrebbero risposto in modo adeguato, ma ad essere prese maggiormente di mira sono innanzitutto le compagnie petrolifere. A giudizio dei benzinai, infatti, i petrolieri avrebbero disatteso gli impegni sottoscritti il 27 luglio scorso, attraverso i quali si sarebbero dovute portare a termine trattative sui temi più controversi, dai rinnovi contrattuali all’utilizzo delle carte di credito, fino agli oneri a carico dei distributori. I gestori hanno quindi deciso di confermare l’agitazione, che come annunciato partirà dalle ore 19 di martedì fino alle 7 del 14 dicembre sulla rete ordinaria. Nelle aree di servizio autostradali, invece, impianti chiusi dalle 22 di domani alle 22 del 13 dicembre. A seguito del tavolo convocato presso il ministero dello Sviluppo economico, i sindacati dei gestori hanno sottolineato che “i petrolieri hanno chiuso ogni spazio di trattativa e il governo non è riuscito a trovare una via d’uscita per scongiurare lo sciopero”. 



“I gestori di Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – viene poi aggiunto – chiedevano al governo di fare in modo che i petrolieri rispettassero le norme esistenti e in particolare quelle previste dal decreto Cresci-Italia”.

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