Tra psicosi collettive e una buona dose di umorismo, alla fine siamo ancora qui. Per il mondo, nonostante la profezia apocalittica attribuita ai Maya, non è arrivata la fine e la Terra è ancora integra e popolata da tutte le specie viventi conosciute. E’ stata però impressionante la viralità con cui si è diffusa la notizia della presunta catastrofe: solo per fare un esempio, migliaia di cittadini in preda al panico hanno preso d’assalto i centralini della Nasa per assicurarsi dell’infondatezza della profezia, tanto che l’agenzia governativa si è vista costretta ad allestire un sito internet per rispondere alle domande più frequenti. “State tranquilli, non ci sarà la fine del mondo”, fa sapere la Nasa, secondo cui “il nostro pianeta andrà avanti per altri quattro miliardi di anni, e scienziati credibili in tutto il mondo sanno che non ci sono minacce legate al 2012”. Per cancellare anche l’ultimo, piccolissimo dubbio, abbiamo contattato Fabrizio Bonoli, docente di storia dell’astronomia presso l’Università di Bologna.
Professore, quando e dove nasce questa “profezia” apocalittica? Tutto è nato qualche anno fa da un’invenzione che senza dubbio, almeno dal punto di vista mediatico, ha riscosso un notevole successo. Qualcuno ha infatti deciso che il lungo conteggio che il popolo Maya faceva nei propri calendari sarebbe presumibilmente finito intorno al solstizio di dicembre del 2012.
Come mai dice che si tratta di un’invenzione? Semplicemente perché tale affermazione non è avvalorata da alcuna notizia certa. L’unica cosa che effettivamente sappiamo con certezza è che i Maya utilizzavano tipi differenti di calendari, uno dei quali si snodava attraverso un conteggio molto lungo, anche di qualche migliaia di anni, ma non c’è assolutamente niente di certo su quando iniziava o finiva. Inoltre la lingua Maya, pur essendo stata in parte decifrata, non è attualmente conosciuta con estrema accortezza, tanto che tutti gli studiosi di culture mesoamericane hanno sempre sostenuto l’infondatezza di questa fine del mondo.
Secondo i Maya cosa sarebbe avvenuto alla fine di questo lungo ciclo? Anche se, come ho detto, non è stato appurato che sia davvero oggi la fine di questo calendario, i Maya comunque non hanno mai parlato di una fine del mondo. Al contrario, sarebbe invece iniziato un nuovo ciclo, esattamente come è per noi la mezzanotte del 31 dicembre, vale a dire la fine del nostro calendario. Quindi, concluso questo lungo periodo, ne può iniziare un altro con estrema tranquillità.
Come mai chi ha inventato questa “bufala” ha scelto proprio il 21 dicembre?
Probabilmente perché il giorno del solstizio d’inverno è sempre stato significativo per molte civiltà. Si tratta infatti del giorno più corto dell’anno, in cui il sole si fa sempre più basso all’orizzonte, proprio come se finisse un ciclo della vita per lasciare spazio a un altro che inizia il giorno successivo. Proprio per questo, molte civiltà dell’emisfero nord hanno sempre ritenuto questo evento una festa estremamente importante.
Quindi possiamo stare tranquilli? Anche ammettendo una corretta trascrizione e interpretazione del calendario Maya, secondo cui sia proprio oggi la fine di questo lungo periodo, possiamo comunque affermare tranquillamente che è come se domani fosse il primo gennaio. Tra ciò che si sa della civiltà Maya, anche se a riguardo si hanno pochissime informazioni, è che alla fine di questo calendario era usanza fare delle grandi feste, esattamente come facciamo noi a Capodanno.
(Claudio Perlini)