Il santo che la Chiesa ricorda oggi a due gironi dal santo Natale è San Torlaco Vescovo. E’ il santo patrono dell’Islanda, i suoi simboli sono il bastone pastorale e la mitra. In Islanda il suo culto è ricordato grazie alla presenza nell’isola di una cinquantina di chiese a lui dedicate. La più importante è certamente la cattedrale di Skalholt, situata nel sud dell’Islanda; anche il popolo vichingo dei variaghi ha dedicato a lui edifici sacri.La maggior parte delle notizie riguardanti la vita del Santo provengono dalla “Saga di San Torlaco”, un testo scritto da un chierico della città di Skálholt. La famiglia di origine era povera, ma aveva parentele ricche e influenti, che si occuparono dell’istruzione del giovane Torlaco. Giovanissimo, ad appena quindici anni, Torlaco divenne diacono e a soli diciannove anni venne ordinato sacerdote. Nel 1154 si recò nel monastero agostiniano di San Vittore a Parigi, dove rimase per alcuni anni. Trascorse un breve periodi di studi anche in Inghilterra nella città di Lincoln. Nel 1161 ritornò in Islanda, e dopo poco divenne parroco della città di Kirkjubær. Entrò poi nel monastero di Sant’Agostino a Þykkvabæjarklaustur, e nel 1172 divenne abate. Due anni dopo venne nominato Vescovo di Skálholt. Durante tutta la sua missione episcopale San Torlaco si prodigò nella lotta contro il paganesimo, promosse il celibato dei preti e cercò di liberare la Chiesa dai vincoli economici con i ricchi proprietari terrieri. Se una chiesa veniva edificata su un terreno di loro proprietà, i proprietari pretendevano di decidere quando dovesse essere consacrata e il prete che doveva amministrarla. San Torlaco si ribellò a questa consuetudine, scatenando, come prevedibile, le ire della maggior parte dei ricchi possidenti. La condotta di vita di Torlaco fu sempre molto austera ed ascetica. Era molto amato dalla povera gente perché parte delle decime destinate alla Chiesa venivano da lui puntualmente rigirate alla famiglie più bisognose. A sessant’anni decise di dimettersi dalla carica di vescovo e si ritirò nell’abbazia di Þykkvibær. Poco tempo dopo il suo ritirò venne colpito da una grave malattia che culminò con la morte il 23 dicembre del 1193.
Nel 1198 venne canonizzato e le sue spoglie vennero trasferite nella cattedrale di Skálholt. Durante il medioevo il culto di San Torlaco si diffuse anche in Gran Bretagna, Scandinavia e Germania. Poi nel corso del tempo pian piano è passato in disuso. E’ stato ripristinato dal Papa Giovanni Paolo II che il 14 gennaio 1984 ha ordinato la canonizzazione ufficiale dichiarandolo Santo Patrono della nazione islandese.