Il Papa arriva su Twitter, il social network preferito da politici, celebrità, gente comune per rendere noto il proprio punto di vista. Twitter è il grande concorrente di Facebook nella “guerra” tra social network, ma le sue caratteristiche sono decisamente diverse. Con il limite imposto di soli 140 caratteri per esprimere un pensiero, si tratta appunto di un sistema che permette brevi opinioni mirate sui casi del giorno e quant’altro. Spesso usato anche da attivisti di paesi sotto regimi dittatoriali, ha svolto in molti casi funzione di comunicazione giornalistica là dove i giornalisti non riescono ad arrivare. Benedetto con questo nuovo passo dimostra ancora una volta tutto il suo interesse per i nuovi metodi di comunicazione del terzo millennio, Internet su tutti. Già in passato aveva espresso opinioni precise sull’importanza di questo mezzo, da usare ovviamente in modo intelligente e creativo e non per fuggire dalla realtà come invece purtroppo succede spesso con la Rete. Dal 12 dicembre il Pontefice dunque esprimerà messaggi su Twitter: il suo account sarà @Pontifex. E se il Vaticano ha già un account ufficiale sul social network (“Pope2You”) questo sarà invece il personalissimo pensiero del Papa che verrà comunicato. Attenzione: in Vaticano hanno già fatto sapere che sarà uno speciale addetto personale colui che che schiaccerà i tasti del computer per esprimere il pensiero, che comunque verrà comunicato personalmente da Benedetto. Il messaggio verrà poi tradotto in sette lingue e cioè italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, polacco, brasiliano e anche arabo. I messaggi del Papa saranno brevi riassunti schematici delle sue omelie, dei suoi messaggi ad esempio quelli che pronuncia in occasioni come l’Angelus in Piazza San Pietro. Si tratta, dicono al Vaticano, del desiderio di Benedetto di parlare “di Dio a tutti gli uomini con ogni mezzo possibile”. Vedremo dunque quanti followers come si dice in gergo otterrà Benedetto su Twitter. A giudicare dall’interesse che sta suscitando l’iniziativa è facile prevedere che saranno moltissimi. Sono già infatti quasi diecimila coloro che si sono registrati in poche ore.
In Vaticano poi ci tengono a sottolineare come ”I tweets del Papa saranno disponibili a credenti e non credenti per condividere, discutere e incoraggiare il dialogo”. La speranza, viene detto ancora, è che “i brevi messaggi del Papa, e i messaggi piu’ completi che essi cercheranno di portare in se’, sollevino domande per gente di differenti Paesi, lingue e culture”.