Tensione al ministero del Lavoro dove, per alcuni istanti, si è temuto il peggio. Presso la sede dell’Ispettorato del Lavoro in via Veneto 56, a Roma, è stato recapitato un pacco contenente della polvere nera sospetta. All’interno della busta c’era anche un messaggio che recitava: «adesso saperte cos’è l’antrace», in riferimento al temibile virus in grado di provocare istantaneamente un’infezione polmonare che, se non viene repentinamente individuata e curata può degenerare e portare alla morte; il virus divenne tristemente noto durante i cosiddetti “attacchi all’antrace” del 2001, ad una settima dall’11 settembre. Delle buste contenenti tracce del virus furono recapitate a dei senatori e a dei giornalisti. Morirono 5 persone e altre 17 restarono infettate. La busta è stata recapitata attorno alle 12.30. Non vi era alcuna persona specifica nell’indirizzo, ma un generico “ministero del lavoro”. Il plico, di conseguenza, è stato aperto nell’ufficio apposito, preposto alla corrispondenza, L’allarme, quindi, è stato immediato. Sapendo bene con cosa avrebbero potuto avere a che fare, gli uomini del 118 hanno rapidamente portato all’istituto Spallanzani, specializzato in malattie infettive, sette persone che erano entrate a contatto con la busta. Prevalentemente, dipendenti del ministro. Nel frattempo, gli agenti presenti hanno attivato tutte le procedure d’urgenza previste in questi casi. Contestualmente, sono intervenuti i vigili del fuoco e, in particolare, il nucleo Nbcr, agenti dei vigili del fuoco che intervengono laddove sussista un fondato pericolo di contagio da da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche, in grado di provocare seri danni alle persone. Fatti tutti i controlli del caso, fortunatamente l’allarme è in seguito rientrato. Si è scoperto, infatti, che non si trattava di antrace. «Come accade in questi casi gli addetti hanno avvisato il posto di polizia che ha attivato la procedura, chiamando i vigili del fuoco che hanno ritirato la busta», ha dichiarato il portavoce del ministero, spiegando che alcuni dei dipendenti entrati in contato con la busta sono già tornati al lavoro.
Attualmente, non è stata fornita alcune indicazione circa gli autori del falso attentato. Non è chiaro se, all’interno della busta, fosse contenuta anche alcuna rivendicazione.