E’ un problema di tempo e di spazio. E’ questo che ci differenzia dai bambini e dagli anziani. Entrambi i soggetti, infatti, hanno più tempo a disposizione e necessitano di pochi spazi, che solitamente sono sempre quelli. Quando si diventa adulti, invece, gli spazi non bastano mai e il tempo è talmente tiranno che nemmeno ci si accorge del cambio delle stagioni e dei prodotti della natura che arrivano sul mercato. Ma che vita è mai quella che non si accorge dei cambiamenti o, per dirla alla Pavese, che non attende più nulla: sempre a rincorrere qualche cosa, ma che cosa? Questo ho pensato leggendo la pagina di questi giorni del libro “Adesso” (che è mio da 6 anni e non di Renzi, semmai di Primo Mazzolari), dove si ricorda l’inizio dell’Avvento, quindi dell’attesa per antonomasia. Che ha una funzione perlomeno intelligente: non far coincidere il Natale col tipo di regali che riceveremo (lo ha scritto nei giorni scorsi anche Giacomo Poretti sulla Stampa), ma col senso di dono totale che porta con sé. Ebbene, nel giorno di inizio dell’Avvento cristiano, il mio libro – Edizione 2012 – mette una cosa che piace ai bambini, per la loro dimensione di tempo e spazio, ma che risulta ostica ai genitori che sono sempre di corsa. Ecco cosa consiglia:



Scegliete un disegno a tema natalizio
particolarmente riuscito,
oppure fate disegnare ai
vostri bambini dei personaggi
tipicamente natalizi: i re magi,
un cammello, una stella, la
Madonna, Gesù Bambino…
Poi fotocopiate i disegni migliori,
eventualmente ingrandendoli, e incollateli
a un cartoncino che ritaglierete e farete
colorare ai bambini, usando soprattutto
rosso e oro. Procuratevi dei ?li d’oro o
dello spago rosso e applicate su ogni ?lo i
disegni, alternandoli con alcuni elementi
decorativi, per esempio delle perle di
legno, o delle piccole palline di vetro.
Ora la vostra decorazione è pronta
per essere appesa. Potete sfruttare
questa idea per creare un calendario
dell’avvento originale: cucite con del
tessuto di canapa 24 sacchetti, magari
di forme e dimensioni diverse, applicate su
ognuno un numero ben visibile dall’1 al 24
e appendeteli qua e là (naturalmente devono
essere raggiungibili dai bambini che ogni
giorno potranno aprire un sacchetto).



Bè, una cosa del genere in una casa è sconvolgente, se ci pensiamo bene. Lo è per il valore culturale che porta, in tutta la sua semplicità. Innanzitutto richiama a qualcosa che arriva e che è desiderato. Assai differente da una data che capita, tra capo e collo, con l’ansia degli auguri, dei regali, e magari anche del cenone della vigilia o del pranzo del 25 che è peggio, per alcune nuore, del giorno degli esami. Ma di questo parleremo più avanti. Intanto godiamoci la vignetta di questo Natale che Guido Clericetti ha concepito per Adesso 2013. Fa sorridere, ancor più ora che spread è sceso.

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