Dunque, il “governo dei tecnici” di Mario Monti segue l’indicazione europea di avviare una svolta sull’Ici, diventata Imu, per quanto riguarda i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa. Niente più esentasse per le attività “non esclusivamente commerciali” della Chiesa. Non pagheranno le tasse solo i luoghi di culto. La norma non è chiarissima, ma si capisce almeno che il Duomo di Milano e la Sinagoga davanti ai giardini della Guastalla non dovrebbero pagare alcuna tassa. Diventa più complicato immaginare che cosa sarà riservato, ad esempio, alla Fabbrica del Duomo. Ma Mario Monti chiarirà tutto, ne siamo certi. In ogni caso veniamo a questa svolta, che la stessa Cei, Conferenza episcopale italiana, ha detto di voler affrontare, aspettando solo “l’esatta formulazione del testo così da poter esprimere un giudizio circostanziato”. La sensazione è che nessuno voglia “scantonare” sulle ragioni di bilancio pubblico e quindi versare le tasse dovute nelle casse dello Stato. In ogni caso la questione sembra di grande interesse pubblico. Piero Sansonetti, direttore de “Gli altri”, anima storica della sinistra italiana e giornalista controcorrente, giudica sostanzialmente la posizione di Monti corretta.
La convince questa misura Sansonetti ?
Mi sembra giusta. La posizione esentasse su immobili che ospitano attività “non esclusivamente commerciali” mi sembra che sani uno squilibrio che era fastidioso e che lasciava molte ombre sugli stessi rapporti tra Stato e Chiesa. Su questo non ho nulla da dire, se non che mi sembra giusto. Quello di ospitare una cappella in un edificio che ospita anche altre attività non ti esime dal pagare le tasse.
Il problema probabilmente non è questo però. Quello che si teme è che una serie di attività millenarie, gestite principalmente in Italia dalla Chiesa, ma anche da altre istituzioni laiche, cada nelle norma, non chiarissima, e colpisca un settore come quello del non-profit.
Ecco questo mi sembra invece ingiusto. Per quale ragione si dovrebbe andare a tassare un settore del genere? Oltre a tutto in un momento come questo. Qui bisogna precisare bene le cose. Che cosa si va a tassare, la Caritas? Oppure altre realtà associative. Questo proprio non lo capisco, non ne vedo la ragione e l’opportunità.
La filosofia di questo governo in materia tasse non guarda in faccia a nessuno. Le ragioni di bilancio vengono prima di tutto.
Ma se si va avanti di questo passo, le ragioni di bilancio diventano più importanti delle ragioni della vita. Cioè il bilancio diventa più importante della vita.
In che senso, Sansonetti ?
Insomma, io abito in una Regione, la Calabria, dove molta gente vive con i soldi di misere pensioni di invalidità. E va bene. Aggiungo che, senz’altro, una buona percentuale di queste pensioni di invalidità sono false. E va bene. Ma senza queste pensioni, le persone come riuscirebbero a vivere ? Non dico che questo sia giusto, ma si abbia almeno il coraggio di trovare una soluzione a come far vivere queste persone.
Sono discorsi di umanità politica d’altri tempi.
Sarà anche così. Ma il fatto è che questo governo, in alcune circostanze, mi sembra che conosca bene la matematica, ma non conosca l’italiano. Si, settecentocinquanta euro sono una cifra matematica, ma che cosa significano nella vita delle persone? Ecco, un salto di qualità questo governo dovrebbe farlo: imparare anche l’italiano, non continuare a studiare solo la matematica.
(Gianluigi Da Rold)