Oggi la Chiesa cattolica celebra San Mansueto Savelli. Fu vescovo di Milano tra il 672 e il 681, anno della sua morte. Esponente dei Savelli, nobile e potente famiglia che aveva ricoperto i più importanti incarichi presso la corte pontificia e aveva espresso anche diversi papi, con ogni probabilità era originario di Roma. Lo si ricorda, fondamentalmente, per la sua strenua lotta al monotelismo. Si trattava di un’eresia affermatasi in oriente nel VII secolo. Sosteneva che in Cristo vi fosse una sola volontà, quella divina. Se, infatti, secondo tale eresia, vi fosse stata in Lui anche la presenza di una natura umana, essa avrebbe potuto ribellarsi a quella divina e spingerlo al peccato. Ma la presenza di una sola volontà avrebbe determinato per la vita della Chiesa per il cristianesimo in se stesso e per tutti i cristiani conseguenze enormi. L’assenza di una volontà umana, infatti, avrebbero reso la natura di Cristo imperfetta. Se Egli, dunque, non fosse stato pienamente “vero Dio e vero uomo”, la sua azione redentrice nei confronti dell’umanità non si sarebbe potuta dispiegare completamente. L’azione salvifica della sua Passione, consiste proprio nel fatto che assumendo pienamente in sé la natura dell’uomo, il suo sacrificio sulla croce ha giustificato l’umanità intera. Come risolvere, a questo punto, la disputa rispetto all’ipotesi che la sua volontà umana potesse ribellarsi a quella divina? Semplice: affermando che essa, benché reale e fattiva, fosse pienamente assoggettata a quella divina. Ebbene: Mansueto, da vescovo di Milano, radunò un sinodo in cui contestò l’eresia. I suoi insegnamenti, inoltre, furono presi in grande considerazione al Concilio convocato nel 680 a Roma, da Papa Agatone, dove Mansueto fu attentamente ascoltato. Contro l’eresia scrisse anche un libro,sottolineando come essa fosse particolarmente insidiosa, in quanto, all’apparenza, consisteva in un’affermazione innocua. Si racconta che nei confronti dei semplici peccatori, tali per volontà debole, fosse particolarmente indulgente, quanto intransigente nei confronti delle persone insidiose e di chi malignamente induceva gli altri in errore.
Nel Martirologio Romano la sua festa ricorre, come si è detto, oggi; tuttavia, secondo il rito ambrosiano, viene festeggiata il 2 settembre. A Milano, infatti, in Quaresima in santi non vengono ricordati.