Autostrada A32, circa trecento manifestanti No Tav bloccano ormai da quasi un giorno all’altezza di Bussoleno il traffico. Le manifestazioni di protesta sono cominciate ieri dopo il tragico incidente che ha visto coinvolto Luca Abbà, un No Tav che è rimasto fulminato dalla alta tensione mentre cercava di salire su un traliccio per protestare contro l’allargamento dei cantieri dell’alta velocità. Abbà si trova ancora ricoverato in prognosi riservata in coma farmacologico, le sue condizioni sono considerate gravi, ma non disperate. Al momento si segnalano grossi movimenti delle forze dell’ordine che stanno schierando anche mezzi blindati per procedere allo sgombero del blocco stradale. Poco più di un metro separa la polizia dai manifestanti armati anche di mazze di ferro. Un idrante è entrato in azione cercando di disperdere la folla mentre alcuni manifestanti si sono distesi sull’asfalto per cercare di bloccare l’avanzata della polizia. La tensione è altissima. Altri manifestanti si trovano sulla rampa tra il viadotto e l’autostrada. Gli agenti schierati sono circa cinquecento in completo assetto anti sommossa: manganelli sollevati, caschi e scudi. Stasera verso le 20 è prevista una assemblea degli appartenenti al movimento No Tav il cui leader ha oggi lanciato un appello avvisando gli automobilisti a non recarsi in Val di Susa per timore di scontri e violenze nelel prossime ore. Il presidio di Bussoleno nei pressi del quale era avvenuto l’incidente di ieri è stato intanto sgomberato dalle forze dell’ordine. Ieri notte è stato smantellato anche un altro presidio che bloccava la strada, quello di Oulx. Circa duecento manifestanti avevano eretto barricate ieri notte verso le 10 e 30, poi sono intervenute le forze dell’ordine con idranti che hanno fatto andare via gli occupanti. E’ intanto intervenuto il ministro degli Interni Cancellieri che ha invitato ad aprire il dialogo al più presto per non finire in esasperazioni pericolose della situazione. “Credo davvero” ha detto “che ci voglia una forte riflessione e molto dialogo. Bisogna tenere conto anche delle scelte fatte in assoluta coscienza e attenzione. Occorre riflettere sulla dinamica dell’accaduto e anche su quelli che sono gli interessi della nazione, occorre da parte di tutti grande sensibilità ed equilibrio”.
Il rischio effettivo che la situazione precipiti in modo violento è del tutto realista. La tensione in seguito all’incidente di ieri infatti ha riproposto la situazioen di muro contro muro che nell’estate scorsa aveva provocato scontri altrettanto violenti di quelli di cui si teme il ritorno.