Oggi la Chiesa cattolica celebra Sant’Ilario Papa. Poco o niente si sa della sua infanzia, salvo che nacque in Sardegna, con ogni probabilità a Cagliari. Le prime notizie su di lui si hanno nel periodo in cui fu diacono a Roma, nello stesso periodo in cui dilagava l’eresia monofisita diffusa del monaco bizantino, Eutiche (morto attorno al 454). L’eresia, discendendo concettualmente dalla più antica eresia gnostica, affermava che in Cristo non vi fossero due nature reali e distinte, quella umana e quella divina, ma solamente quella divina. L’assioma avrebbe messo in crisi l’essenza stessa del cristianesimo, determinando ripercussione oggettive e concrete sulla vita di milioni di cristiani. Se, infatti, Cristo non fosse stato vero Dio e vero Uomo, non avrebbe potuto, morendo in croce e resuscitando, riscattare l’umanità intera. Il significato salvifico della redenzione e tale solamente se universale, quindi, applicabile a tutti gli uomini. L’eresia, in ogni caso, fu condannata dal Concilio di Calcedonia nel 451, dove si pronunciò il dogma delle due nature di Cristo. Si affermò, dunque, che in una sola persona vi siano due nature. Ilario pare che fosse a tal punto stimato dal Papa da essere inviato da Papa Leone Magno, nel 449, al Concilio di Efeso a fianco del vescovo di Pozzuoli Giulio, del prete Renato e del notaio Dulcizio, proprio dove si doveva combattare l’eresia. A causa del prevalere della Corte bizantina sul Concilio, che voleva riabilitare Eutiche, i lavori furono caratterizzati da violenze e tumulti. Ilario, nel fare ritorno a Roma, divenne il portavoce delle istanze di numerosi vescovi deposti illegittimamente, che si rivolgevano a lui per portare al Papa i loro appelli affinché fosse ripristinata al corretta dottrina. Una volta tornato nella Capitale, dopo aver corso svariati pericoli, venne elevato dal Papa, presumibilmente poco prima del 455, al rango di arcidiacono. In questo periodo fu incaricato tra le altre cose di contattare qualche astronomo di valore per dirimere la controversia sulla data della Pasqua, diversa tra oriente e occidente. Morto il 10 novembre 461 san Leone I Magno, dopo nove giorni, il 19 novembre, divenne papa Ilario. Im tale veste ebbe a dirimere numerose controversie circa i rapporti tra le chiese orientali e quelle di Roma, in un periodo in cui, benché la primazia del ruolo petrino fosse tradizionalmente riconosciuta, non era ancora stata sancita con i crismi dell’ufficialità (del resto, il dogma dell’infallibilità papale risale al 1854).



Nel proseguire l’opera di ricostruzione della Roma distrutta dai Vandali attuta del proprio predecessore, fece compiere numerosi lavori al battistero Lateranense. Fece erigere, inoltre, due monasteri e munì di arredi sacri svariate chiesa e basiliche. Il suo pontificato si concluse dopo solo sei anni e tre mesi, quando morì. 

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