Le sorprese nel Comune di Salemi non finiscono mai: nel mese di giugno dell’anno scorso il Viminale ha nominato una commissione incaricata di controllare gli atti della Giunta e assicurarsi che tutto fosse in regola. Vittorio Sgarbi, sindaco della cittadina, aveva calorosamente accettato le indagini della commissione, affinché «nessun atto sia stato compiuto per richiesta o compiacimento esterni, al di fuori delle mie decisioni e di quelle del vice sindaco Antonella Favuzza». La reazione del primo cittadino cambia però quando gli viene annunciato che i vertici della burocrazia comunale avrebbero subito condizionamenti mafiosi in più occasioni: Sgarbi afferma di non voler mollare e di volere fatti, non parole. E’ di poche ore fa invece la notizia delle dimissioni dello stesso Sgarbi dalla carica di sindaco di Salemi: «Mi sono dimesso da sindaco di Salemi, e la mia decisione è irrevocabile», ha detto Sgarbi, mentre adesso il Viminale ha proposto che l’amministrazione comunale venga sciolta per infiltrazioni mafiose: «Non mi sono mai accorto in tutti questi anni di infiltrazioni mafiose nel Comune di Salemi e non sono verificate in alcun atto. Non sono mai stato condizionato nella mia attività. Ho sbagliato a candidarmi a sindaco e adesso me ne vado sollevato», spiega Sgarbi, che mercoledì, dice, vedrà «al Viminale il ministro Anna Maria Cancellieri che mi ha già confermato l’incontro. Le mie dimissioni non comportano lo scioglimento automatico del consiglio comunale, ma io suggerisco sommessamente a tutti i consiglieri di dimettersi prima che vengano rimossi loro». Al centro delle indagini che ruotano intorno al Comune di Salemi ci sarebbe Giuseppe Giammarinaro, ex deputato regionale Dc che proprio questa mattina, quando è stata resa nota la volontà da parte del Viminale di voler sciogliere il Comune, è stato nominato vicesindaco dallo stesso Sgarbi, il quale comunque ringrazia «i commissari del Viminale che mi hanno rivelato forze occulte che mi minacciavano durante il mio mandato da sindaco. E’ inutile, in Sicilia non c’è speranza di fare niente.



Io ho portato qui Caravaggio, Cezanne, Picasso e altre decine di artisti ma, evidentemente, gli ispettori non si sono accorti di nulla ma mi hanno rivelato queste forze occulte. In Sicilia non c’è spazio per le novità. A Salemi non è possibile fare il sindaco, evidentemente c’è una forza occulta che lo ostacola». Quindi, se non dovessero esserci sorprese dell’ultimo minuto, Sgarbi si dice rassegnato e pronto a «tornare al Nord, perché qui non si può fare niente».

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