Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile lancia l’allarme: siamo senza poteri, colpa della legge 10 del 2011. Lo ha detto oggi durante una audizione al Senato sul caso emergenza neve e maltempo che sta mettendo in ginocchio l’Italia, soprattutto quella centrale, con anche un alto numero di morti. Gabrielli è stato al centro di dure contestazioni da parte del sindaco di Roma Alemanno dopo la nevicata dei giorni scorsi che ha creato una situazione di caos totale nella circolazione e disagi nella popolazione della capitale. Accusato di non aver avvertito in modo corretto e tempestivo le autorità della situazione di maltempo in arrivo, Gabrielli si è difeso dicendo di averlo fatto e che le colpe erano piuttosto dell’amministrazione comunale. Oggi si è però dichiarato pronto a dimettersi se il governo lo dovesse ritenere opportuno. Se sono di intralcio, ha detto, sono pronto a farmi da parte: se dovessi rendermi conto di essere d’intralcio alla crescita del sistema non aspetterei un secondo a farmi da parte ha detto. Ha però anche aggiunto che le colpe sono altrove, i problemi sono dovuti all’agibilità della protezione civile dopo una legge che l’ha depotenziata. Ha però voluto difendere il suo operato dalle accuse che gli sono state rivolte. Chiedo rispetto ha detto, dopo essere stato messo alla berlina su tute le tv e su tutti i giornali. Ha parlato anche di accuse infami nei suoi confronti: “Molti presidenti di Regione non hanno chiesto lo stato di emergenza non perché, come qualcuno, in modo infame, va dicendo, io chiedo loro di non farlo, ma perché sanno che comporterebbe un aumento delle accise”. La colpa è dovuta alla legge sotto accusa, la numero dieci del 2011, ha ricordato. Intanto la situazione maltempo è sempre grave: freddo polare con temperature di molto sotto allo zero in tutta Italia e il numero die morti in aumento, che ha superato i venti. E le previsioni minacciano peggioramenti: nella notte fra venerdì e sabato infatti è prevista una nuova forte nevicata sull’Italia centrale e su tutta il versante adriatico dal Veneto alla Puglia.



Con il termometro che scenderà ancora più sotto zero. Esiste anche una emergenza gas, poi, data la diminuizione delle fornuture provenienti dalla Russia che ha dovuto dirottarne ingenti quantità per far fronte alle esigenze interne visto il grande freddo che colpisce anche quel Paese. Sono state attivate le centrali a olio combustile per far fronte all’emergenza ed è stato sospeso l’approvigionamento ad alcune fabbriche e aziende.

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