L’Ici sulle attività non commerciali della Chiesa? «Un punto importante che stiamo approfondendo». Il premier, Mario Monti, ha riaperto così un dibattito che nei mesi scorsi aveva alimentato aspre contrapposizioni.
«A soffiare sul fuoco di un’opinione pubblica già preoccupata per i sacrifici che dovrà affrontare ci aveva pensato la sinistra borghese, quella degli intellettuali che “finalmente” si ritrovano uniti nell’attacco al Vaticano». Chi parla non è un politico del Pdl o del Terzo Polo, ma Franco Balbo, esponente dell’area laica del Partito Democratico, quella che per intenderci stava dalla parte di Ignazio Marino durante la corsa a tre con Bersani e Franceschini per la segreteria del partito.
«Mi riferisco – continua Balbo, raggiunto da IlSussidiario.net – a quegli opinionisti radical chic che vanno in vacanza a Cortina o a Portofino e a cui forse dà fastidio che i figli delle famiglie meno abbienti possano andare al mare o in montagna a un prezzo calmierato, grazie all’impegno di laici e cattolici che operano nelle parrocchie e nelle associazioni di volontariato. Se passa la linea di Micromega, infatti, a rimetterci non sarà solo la Chiesa cattolica, ma anche altre confessioni come la Chiesa valdese, o i circoli Arci…».
Balbo, lecchese, membro dell’Assemblea regionale lombarda del Pd a cui non piace l’etichetta di “rottamatore” e che, insieme a Pippo Civati, porta avanti una linea critica verso la direzione di Pier Luigi Bersani, con toni però molto distanti da quelli di Matteo Renzi, ne ha anche per il suo partito.
«I democratici non vogliono riaprire il dibattito interno su questi temi per paura di allargare la frattura tra laici e cattolici. Sono convinto però che con maggiore coraggio potremmo trovare una sintesi su questo, come sui temi etici. Da laico, infatti, sono il primo a sostenere che l’evasione e l’elusione vanno sempre perseguite, ma questo non riguarda solo la Chiesa e non giustifica la crociata strumentale e ideologica a cui abbiamo assistito. Anche perché non bisogna dimenticare che ci rimetterebbero i poveri che ogni giorno trovano un pasto caldo nelle mense della Caritas, i ragazzi che vedono nell’Arci un luogo prezioso di aggregazione e di creatività, o gli ospiti delle strutture di Don Orione che non potrebbero permettersi una gita a Venezia…».



«Se il Pd vuol davvero diventare quel “partito dei riformisti” che riesca a superare antiche divisioni tra laici e cattolici dovrebbe ribaltare la prospettiva». Come? «Proponendo non solo di non far pagare l’Ici alla Chiesa, ma di detassare anche le famiglie. Chi sta costruendo l’Italia del domani sostituendosi allo Stato non dovrebbe essere punito, ma valorizzato…».

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