Salvatore Parolisi ha ottenuto quello che chiedeva. Il gup di Teramo Marina Tommolini ha accettato la richiesta presentata dal team dei difensori dell’uomo accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea di aver accesso al rito abbreviato. La richiesta era però condizionata all’apertura di una nuova perizia medico legale. Il giudice ha accettato tutto, cosa che eviterà di procedere con un processo in tempi ordinari che sarebbe durato chissà quanto; inoltre al Parolisi con il rito abbreviato spetta anche una riduzione della pena di un terzo in caso di condanna. I difensori del caporal maggiore hanno però specificato di non aver chiesto il rito abbreviato per avere una riduzione di pena (cosa che comportava una implicita dichiarazione di colpevolezza), ma per aver diritto a riaprire in pratica il caso con una nuova perizia medico-legale. Erano presenti oggi davanti al tribunale di Teramo diverse centinaia di persone accorse nella speranza di assistere all’udienza cosa che è stata negata in quanto si è svolta a porte chiuse. Parolisi è passato da una entrata secondaria evitando così la folla e i giornalisti presenti. In aula anche il legale della famiglia Rea, avvocato Gionni, e il padre di Melania, Salvatore. In precedenza il fratello di Melania aveva dichiarato di ritenersi contrario a una eventuale riduzione della pena nei confronti del Parolisi, che da sempre si dichiara innocente (“Vorrei che Salvatore non avesse nessuno sconto di pena. Vorrei che nessuno che compie un crimine del genere abbia mai uno sconto di pena. A maggior ragione in questo caso”, ha detto Michelel Rea). La pena completa per un caso del genere (omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere) è quella dell’ergastolo. La superperizia adesso dovrà accertare nuovamente l’esatta ora della morte di Melania. Da questo Parolisi spera di ottenere di essere scagionato dell’accusa dell’uccisione della moglie. Il movente è considerato dall’accusa quello legato alla sua relazione extra coniugale con un’altra donna. Melania Rea scomparve il 18 aprile dello scorso anno e venen ritrovata cadavere due giorni dopo. Sul corpo i segni di 35 coltellate e una siringa nel tentativo di far passare l’omicidio come opera di un tossicomane. Salvatore Parolisi ha sempre detto di essere stato con la donna e con la figlia quel pomeriggio in un parco pubblico, ma le testimonianze, le celle telefoniche e altri particoalri smentirebbero questa versione.
Parolisi è stato arrestato lo scorso luglio. Da allora non ha più potuto rivedere la figlia Vittoria, con la quale ha solo diritto di sentirsi al telefono. I genitori di Melania hanno ottenuto la potestà sulla bambina di soli 2 anni.