Servizio Pubblico, puntata di ieri sera dedicata alla situazione in Val di Susa con collegamenti in diretta sul posto. Parla il leader dei No Tav che polemizza fortemente con il segretario del Pd Pierluigi Bersani presente in studio. Ma viene anche mandato in onda Marco Bruno. Chi è? E’ il manifestante diventato famoso su tutta la Rete dopo che è stato mandato in onda un video dove insultava e provocava un carabiniere davanti alle barricate sulla autostrada A32 bloccata dai manifestanti. Un video che ha scatenato le polemiche per un atto definito vigliacco e provocatorio, in cui solo la fermezza e la dignità del carabiniere hanno permesso non scoppiassero gravi incidenti. Il carabiniere era stato definito pecorella, era stata insultata anche la sua fidanzata, preso in giro per il suo stipendio. Marco Bruno si difende davanti alle telecamere. Spiega, e lo fa anche Santoro, che prima di tutto di quel video che è stato trasmesso su tutti i siti è stata tagliata la parte finale. In quei secondi avrebbe detto che nonostante tutto lui voleva bene anche ai carabinieri e chiedeva solo di poter vivere in pace nella valle. Il giovane spiega anche di essersi comportato così per paura: dice infatti che lui da ormai dieci anni vive quotidianamente questa realtà, quella di una valle assediata dalle forze dell’ordine e che per lui criticare le forze dell’ordine è un modo di farsi coraggio in vista dei loro attacchi. Dice anche che quel giorno era estremamente arrabbiato per quello che stava succedendo nella valle. Esagera decisamente quando dice di averlo fatto per imitare il suo eroe Peppino Impastato, al che il giornalista di Servizio Pubblico dice che Impastato si comportava così contro la mafia e non contro i servitori dello Stato come il carabiniere. L’unica nota positiva arriva quando Marco Bruno dice che a un certo punto guardando negli occhi il carabiniere si è reso conto di avere davanti un giovane come lui che faceva il suo dovere. Un episodio comunque questo che dimostra tutta la situazione in cui si vive ormai da tempo nella Val di Susa, con una guerriglia continua di cui non si vedono gli sbocchi. Anche oggi esponenti del governo hanno ripetuto che non è possibile in alcun modo sospendere o cambiare i lavori relativi ai cantieri dell’alta velocità, un impegno preso davanti all’Europa e che serve al bene comune di tutto il Paese. Come possa concludersi questa vicenda intricata al momento non è chiaro a nessuno.