«Vogliono ammazzare Rita Borsellino». Una voce di donna impaurita ha pronunciato queste parole all’addetto della segreteria della sede siciliana del partito Democratico, in via Ventivegna, a Palermo. La donna all’altro capo della cornetta ha chiesto di poter avere il numero di Rita Borsellino, sorella del giudice ucciso in via d’Amelio nel 1992, e oggi europarlamentare e candidata alle primarie del centrosinistra in programma domenica a Palermo in vista delle amministrative di primavera. L’addetto alla segreteria ha risposto di non essere autorizzato a riferire numeri di telefono, così la donna apparentemente spaventata ha detto che Rita Borsellino sarebbe in pericolo di vita. Sempre nel pomeriggio di oggi una telefonata simile, sempre anonima, è stata ricevuta anche da un’omonima cugina dell’europarlamentare, ed è stata immediatamente presentata una denuncia alla polizia. «Non vogliamo fare allarmismi ma non si possono neppure sottovalutare le minacce contro una donna che, con grande coraggio e coerenza, si è sempre battuta contro l’illegalità e che oggi è impegnata nella sfida per il rinnovamento al comune di Palermo», ha scritto in una nota Rosy Bindi, mentre il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha affermato che «ricevere telefonate in cui si parla di morte è un fatto grave e che non va assolutamente sottovalutato. Desidero esprimere a Rita Borsellino, a nome mio e del Pd, tutta la solidarietà e la vicinanza possibile. In Sicilia come altrove il linguaggio delle minacce e dell’intimidazione si batte con il rafforzamento della democrazia». Anche il leader di Sel, Nichi Vendola, a margine di una iniziativa pubblica per sostenere la candidatura dell’europarlamentare, ha spiegato che «naturalmente tocca alle autorità inquirenti offrire l’interpretazione alla telefonata anonima. Non c’è più bisogno, però, di telefonate anonime e minacce per sapere che Rita Borsellino è un personaggio scomodo per certa Sicilia e certa Palermo». Rita Borsellino ha 66 anni, è sposata e ha tre figli. E’ sorella di Paolo, il giudice ucciso in via d’Amelio nel ’92, ed è attualmente europarlamentare, eletta nel 2009 da capolista del Pd nella circoscrizione Italia insulare.
La sua candidatura alle primarie è stata voluta dal segretario dei democratici Pierluigi Bersani ed è sostenuta da tutti i partiti del centrosinistra, tranne una parte del Pd siciliano che non condivide la sua chiusura a eventuali alleanze con Terzo polo e Mpa. Farmacista, professione che ha esercitato fino a 5 anni fa, è stata candidata alla presidenza della Regione siciliana nel 2006, quando sfidò Salvatore Cuffaro, ottenendo il 41.6% dei voti, contro il 53% del futuro governatore.