Nuova bufera su Emilio Fede. Sembra che il direttore del Tg4, già indagato per favoreggiamento della prostituzione e per concorso in bancarotta fraudolenta dalla magistratura di Milano, verso la fine di gennaio si sia recato presso una banca svizzera a Lugano chiedendo di versare 2,5 milioni di euro in contanti, contenuti all’interno di una valigetta. Fede, in compagnia di un’altra persona, avrebbe però dovuto fare dietrofront e tornarsene in Italia senza poter effettuare l’operazione, visto che i funzionari dell’istituto elvetico non si sarebbero fidati della provenienza del denaro, ritenuta sospetta. Adesso sono in corso delle verifiche da parte della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, e il direttore del Tg4 rischia un ennesimo procedimento giudiziario per tentata esportazione di capitale all’estero e evasione fiscale. Dura la sua reazione dopo quanto accaduto: Emilio Fede ha infatti spiegato all’Adnkronos che la notizia di questo tentato versamento presso una banca svizzera «è totalmente falsa, inventata di sana pianta. Qualcuno ha inventato tutto questo, mi fa orrore e anche paura che si possa arrivare a inventare una cosa del genere». «Sono di fronte a qualcuno che ha inventato la notizia con uno scopo, a me molto evidente. Non è possibile che io, avendo già i problemi che avevo, mi sarei presentato in giro per la Svizzera con una valigetta piena di contanti. E’ un falso organizzato. Qualcuno ha agito contro di me, per conto di qualche altro, si torna alla carica per mettermi in difficoltà e convincermi a lasciare la direzione del Tg4. E’ un falso che per me ha nome e cognome», ha detto Fede senza però rivelare l’identità di questa persona che sospetta essere il colpevole. Nonostante questo, il direttore del Tg4 fa sapere, sempre all’Adnkronos, che «denunceremo tutto quel che c’è da denunciare: è ridicolo che si possa credere che nel mese di dicembre io me ne andassi in giro tentando di piazzare una valigetta con due milioni e mezzo di euro, una cosa che non ho mai fatto, che non corrisponde a nulla di vero, un falso che arriva in un momento particolare».
Toccherà adesso alla Guardia di Finanza stabilire la veridicità di questa segnalazione, e capire come mai e con chi Emilio Fede si sia recato a Lugano per depositare questa ingente somma.