Nuovi aggiornamenti riguardanti il caso Melania Rea, la donna uccisa il 18 aprile scorso e il cui corpo fu ritrovato in un boschetti di Ripe di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, due giorni più tardi: Marina Tommolini, il giudice per l’udienza preliminare di Teramo, ha infatti stabilito che dovrà essere effettuato l’esame del Dna, attraverso il prelievo della saliva, su due operai macedoni che lavoravano in un cantiere non lontano al luogo dell’omicidio. Queste nuove analisi potranno aiutare a trovare altre eventuali tracce di Dna sul corpo della donna, oltre a quello di Salvatore Parolisi, il quale si è sempre dichiarato innocente. Il marito di Melania Rea si è presentato oggi presso il Tribunale di Teramo, arrivando a bordo di un furgone della polizia penitenziaria, per l’udienza del processo con rito abbreviato a suo carico. In aula erano presenti anche i familiari di Melania Rea, in particolare il padre, la madre, il fratello e lo zio, insieme a Mauro Gionni, il loro legale. In questa udienza sono stati ascoltati tre testimoni, indicati dalla difesa del caporal maggiore: è toccato prima ad un diciassettenne che ha riferito di aver visto un uomo al pianoro di San Marco, anche se non è stato in grado di fornire un orario preciso. E’ stata poi la volta di una vedetta del battaglione Chieti, che ha invece detto di non aver visto la macchina di Salvatore Parolisi passare vicino al luogo del delitto il giorno dell’omicidio. Infine ha parlato il conduttore di un cane molecolare, lo stesso che fiutò le tracce di Melania Rea proprio lungo quel percorso che Parolisi aveva detto di averle visto fare dal pianoro di Colle San Marco. La prossima udienza è fissata invece per il prossimo 30 maggio, in cui verranno ascoltati un altro conduttore di cane molecolare e due cittadini extracomunitari. E’ stata invece fissata per il prossimo 13 luglio l’udienza in cui verrà discussa la perizia medico-legale riguardo la morte della donna, effettuata dalla genetista Sara Gino e dal medico legale Gianluca Bruno. 



Intanto, come detto, verrà effettuato un esame del dna, attraverso un prelievo di saliva, anche a due operai macedoni che lavoravano non lontano da dove Melania Rea è stata uccisa. 

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