La Chiesa cattolica celebra oggi Sant’Amedeo, meglio conosciuto come Amedeo IX di Savoia, nato il 1° febbraio 1435 da Anna di Lusignano e dal conte di Savoia Ludovico. Il nome Amedeo, che deriva dal latino e che significa “colui che ama Dio”, fu senz’altro ben assegnato al giovane nobile. Il futuro Duca di Savoia, sin da piccolo, si mostrò totalmente disinteressato alla politica del proprio paese, seppur ricoprì nel corso della propria vita, diversi incarichi: fu, infatti, Duca di Savoia (titolo per cui è maggiormente ricordato), Principe di Piemonte e Conte d’Aosta, Moriana e Nizza. Sin dalla più tenera età, il suo matrimonio fu combinato con Violante di Valois, sorella di re Luigi XI, per puri scopi politici, al fine di siglare una lunga alleanza tra Piemonte e Francia, unione che sarebbe durata per parecchi anni. Purtroppo Amedeo IX di Savoia soffriva di epilessia, malattia che lo debilitò moltissimo fino alla morte e che permise ai suoi familiari di prendere il sopravvento in più di una occasione; questa situazione spinse il giovane Duca a prendere provvedimenti e, nel 1469, decise di convocare gli Stati Generali Piemontesi al fine di rendere nota la sua decisione di abdicare in favore della moglie Violante. Questa mossa, come prevedibile, scatenò molteplici proteste, tra cui quella del fratello Filippo, da sempre antagonista di Amedeo, che decise insieme ai fratelli Giacomo e Luigi ed alcuni nobili, di organizzare una rivolta contro Amedeo IX di Savoia, al fine di farlo incarcerare, mossa che riuscì perfettamente e che costrinse il re di Francia ad intervenire per farlo rilasciare. A questo punto la moglie e duchessa Violante riuscì a rimanere al governo degli Stati Sabaudi, mentre Amedeo IX decise di ritirarsi a vita privata nella città di Vercelli, dove morì nel 1472. Seppur dal punto di vista politico, la figura del Duca di Savoia fu senza dubbio priva di relativa importanza, dal punto di vista personale, Amedeo spiccò sin da subito per le sue doti umanitarie; la sua intera esistenza, infatti, fu dedicata all’aiuto concreto della povera gente, delle vedove e degli orfani, persone che quotidianamente faceva sedere alla propria tavola. Inoltre, seppur si trattò di un matrimonio combinato, quello tra Amedeo e Violante fu comunque un’unione felice, poichéé uniti entrambi dalla forte fede religiosa, dalla preghiera e dalla carità; verso gli ultimi anni della sua vita, infine, la fede religiosa di Amedeo IX di Savoia crebbe a dismisura, arrivando, in tal modo, a farsi benvolere dal popolo e da tutti i bisognosi. Il Duca fece costruire diverse chiese e monasteri, e fece diverse donazioni alla cattedrale di Vercelli, dove tuttora risiedono le sue spoglie, sopra l’altare della cappella di destra.



Il suo stile di vita austero e semplice fu da sempre in contrasto con l’abbondanza che regnava nella cerchia dei nobili; la pace restò per tutta la sua esistenza il suo maggior credo, seppur consapevole della giusta causa della Crociata che avrebbe liberato definitivamente Costantinopoli dal potere turco. Proprio per la sua vita dedicata agli altri ed alla Chiesa, numerosi furono coloro che chiesero fin da subito la beatificazione di Amedeo IX; purtroppo il processo di beatificazione durò parecchio tempo, fino al 1678, anno in cui Papa Innocenzo XI ne confermò il culto, fissando come data di festeggiamento il 30 marzo

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