Caro direttore,
Alla luce di quello che si è detto e che ho avuto modo di leggere in giro sul tema dei marò trattenuti in India, credo non sia il caso che io mi metta in scia alle polemiche di questi giorni. La vicenda è troppo delicata, vi è in gioco la vita di due persone, due servitori dello Stato e quindi non credo di avere voce in capitolo in merito.
Meglio lasciare a chi di dovere i commenti del caso. Io pregherò nostro Signore Gesù affinché dia discernimento e saggezza a chi ha il potere di far tornare a casa, nella loro Patria, i nostri due ragazzi, perché è qui nella loro Nazione che devono essere affrontati gli argomenti in questione. Dall’Italia sono partiti ed è qui che devono essere giudicati per il loro operato, giusto o sbagliato che sia. Sono dei militari che tengono alto l’onore della nostra Patria che è madre quando si è in Italia ma lo deve essere ancor di più se i nostri ragazzi si trovano in un territorio straniero. E una madre porta sempre a casa i propri figli.
Questo deve anche servire a mantenere la fiducia che tutti i nostri militari impegnati all’estero hanno nei confronti di chi ci governa. Devono sapere e sentire che qualunque cosa accada, non saranno mai abbandonati a delle leggi che non li tutelano e che non garantiscano la loro incolumità personale, nonostante siano lì per servire, rappresentare e tenere alto l’onore della loro e nostra amata Italia.
Margherita Coletta