Carissimo Scalfari,

Qual è il burlesque che stiamo ancora pagando? Domanda seria la sua che non merita di trovare risposta con uno dei tanti luoghi comuni che da tempo affollano le testate giornalistiche e la mente di troppi italiani! 

Io vorrei prenderla sul serio e non vanificarla con la ormai desueta vicenda Berlusconiana o con quella delle scorse settimane sulla Lega o con quella attuale che implica Roberto Formigoni senza che su di lui esista una sola riga di indagine! 



E per prenderla sul serio vorrei riferirmi alle conclusioni del suo editoriale, oggi è la crisi della politica la questione che si è abbattuta come uno tsunami su una società che aveva puntato tutto su di lei, irretita da una ideologia che aveva affidato al progetto politico migliore che ci sia la felicità personale e la pace nei rapporti. Questa mentalità politica che nemmeno il crollo del muro di Berlino aveva scalfito ha continuato a condizionare i grandi come i piccoli, i grandi nella loro esopica volontà di risolvere tutti i problemi dei cittadini, i piccoli a lamentarsi perché lo stato non provvede loro di tutto. La crisi ha spazzato via questa mentalità, ne ha mostrato la irrealtà, la inconsistenza di una politica che ha voluto sostituirsi a Dio. Allora che cosa è mai successo? La politica ha mollato per un attimo la presa, sconfitta ha preso tempo, qui sta il burlesque, che ora la politica voglia rigenerarsi come se nulla fosse! 



Chi riesce a sopravvivere dall’ondata disastrosa che si sta abbattendo e che come ha insegnato la Rivoluzione Francese usa di giornalisti e avvocati per purificare la scena, togliendo di mezzo senza soluzione di continuità chi è impuro e chi reca disturbo, si ripropone nell’agone secondo la logica che la storia ha sconfitto, la logica dello “stato sovrano” capace di risolvere i problemi dei cittadini, tutti!

Questo è il burlesque, che si riproponga una politica totalizzante, che di nuovo si riaffermi l’ideologia dello statalismo. Quando tutto porta da un’altra parte, porta a relativizzare la politica, restituendole il compito che ha, quello di valorizzare l’iniziativa che gli uomini sono capaci di prendere, assumendo gli uni i bisogni degli altri e tentandone la risposta. 



E’ questa la politica che urge, una politica che punta sulla sussidiarietà e che sa promuove la capacità di solidarietà che vive nel paese. 

Una politica che nella Regione Lombardia ha avuto un punto di forza notevole e consistente, una politica che si può vedere in atto in molte iniziative del suo Presidente, Roberto Formigoni, che ha saputo guardare al mondo della sanità, a quello della scuola, a quello delle imprese in modo sussidiario. Il burlesque è che la stampa e la magistratura sta facendo di tutto per vanificare l’opera politica più moderna e innovativa di questi anni per favorire il ritorno ad una politica vecchia e sconfitta, questo è il burlesque!

Ma contro questo burlesque c’è una forza che non può frenare nessun progetto di potere, è la forza della gente che riconosce i propri bisogni e li sente corrispondenti a quelli degli altri, per cui si mette insieme, tenta delle risposte e chiede alla politica di tornare ad essere se stessa, di tornare a servire ciò che vive. 

Contro il burlesque non c’è una nuova idea della politica né un nuovo partito, migliore dei precedenti, contro il burlesque c’è la forza del cuore della gente, la forza che permane a costruire la storia.