San Ubaldo Vescovo, il cui emblema è il bastone pastorale, è stato un uomo il cui nome ne ha preannunciato il carattere e la rettitudine.
Ubaldo significa, infatti, spirito ardito e deriva dal Tedesco.
Ubaldo, rimasto orfano di entrambi i genitori, viene cresciuto in santità e grazia da uno zio che porta il suo stesso nome.
Nato attorno al 1085, nel 1114 viene ordinato sacerdote a Gubbio, in Umbria, dove era cresciuto con lo zio.
Schivo al sensazionalismo rifiuta, dopo la consultazione con il Papa Onorio, la carica di vescovo di Perugia, dove lo avevano acclamato.
Ricevuta la grazia di poter mantenere il suo ministero a Gubbio, Ubaldo diede prova di grande fede e fervente amore per il prossimo e per Dio.
Giovanni da Lodi vescovo di Gubbio è il suo primo maestro; questi riconoscendo in lui doti di grande persuasore, lo invia a San Mariano presso una congregazione di monaci che avevano dimenticato cosa fosse la rettitudine.
Ubaldo mal volentieri si reca a San Mariano; ma qui sperimenta le sue doti, riportando la congregazione sulla retta via e diventandone priore per un decennio, per volere stesso dei confratelli.
Quando a Gubbio il vescovo muore, tuttavia, il Papa non può che scegliere proprio Ubaldo come successore. Ubaldo non avrebbe potuto rifiutare per una seconda volta.
Nel 1154, quando il Barbarossa incendia Spoleto ed assedia Gubbio, Ubaldo scende in campo e si ritrova faccia a faccia con Federico Barbarossa riuscendo ad ottenere la liberazione della città.
Difende i suoi, diventando baluardo della fede e dell’unità tra i credenti che richiama, nei momenti meno felici, alla preghiera e alla unità.
Dopo esser stato colpito da una malattia, celebra la sua ultima messa nella Pasqua del 1160; il 15 maggio dello stesso anno chiede l’Estrema Unzione e muore all’alba del 16 maggio.
San Ubaldo è venerato oltre che in Italia anche in Alsazia a Thann dove la tradizione vuole che siano custodite le sue reliquie.
Gli stono stati attribuiti molti miracoli e profezie; tra i più noti, si ricorda la guarigione di una bambina sordomuta. L’intervento del santo venne anche richiesto nella liberazione di due gruppi di cristiani in ostaggi dei Saraceni.
Un altro evento eccezionale lo vede salvatore di un gruppo di marinai che assistettero al suo apparire e placare le acque in tempesta che mettevano a repentaglio la loro vita.
A Siena due uomini testimoniarono di aver ricevuto la grazia chiesta intensamente al Santo; il primo fu guarito dalla sordità, il secondo da una ferita riportata in guerra che lo aveva tormentato per anni.