“Melissa era bella, Melissa era dolce”: le parole dell’insegnante di italiano (raggiunta da IlSussidiario.net) della ragazza di Brindisi morta stamattina nell’orribile attentato davanti alla scuola Morvillo Falcone sono strozzate tra lacrime e dolore indicibile. “Melissa aveva i capelli rossi” continua a dire la professoressa che ha preferito non dire il suo nome, solo presentarsi come l’insegnante di italiano di Melissa. Quello che è successo oggi a Brindisi rimarrà per sempre nella storia del nostro Paese come probabilmente l’atto più sciagurato e insensato della già pur lunga e sanguinosa storia del terrorismo, di qualunque matrice esso sia. Che la bomba, come sembrano indicare le ipotesi degli inquirenti, sia stata di matrice mafiosa e non politica, poco importa: l’attentato davanti all’ingresso dell’Istituto Professionale Morvillo Falcone lascia attonita e nel dolore tutta Italia. “Cose come queste non devono capitare a nessuno” dice la professoressa “Melissa era una ragazza dolce che aveva tanta voglia di studiare, di mettersi in competizione con se stessa, di vivere la vita”. Le lacrime prendono il sopravvento incontenibili. E’ il giorno più triste per questa scuola di ragazze colpite a morte.
Signora, lei stamattina era già dentro la scuola quando è scoppiata la bomba?
No, oggi per me era il giorno libero, ma stavo andando a scuola lo stesso perché avevo alcune cose da sbrigare. Ero in bicicletta, mi trovavo sulla bretella che collega la strada principale a quella della scuola quando ho sentito questo botto terribile, questo scoppio.
Dunque si è trovata sul posto dell’esplosione quasi in tempo reale.
Sono arrivata pochissimi minuti dopo sul posto e mi sono trovata davanti a questa scena apocalittica. Ho preso una ragazza che era coperta di ferite, l’ho aiutata ad allontanarsi.
La bomba in che punto si trovava?
Hanno voluto colpire le ragazze, l’ora in cui è stata fatta esplodere la bomba, il posto in cui è stata messa, tutto pensato per uccidere. Quello dove si trovava l’ordigno era un punto di passaggio obbligatorio per le ragazze che arrivavano da fuori Brindisi, molte erano fuori sede e scendevano dal bus che le accompagnava per entrare in scuola passando di lì. Hanno scelto il punto esatto, l’angolo obbligato dove dovevano passare, dove potevano fare il male.
Come vi spiegate quello che è successo? Chi ha potuto mettere in atto un piano così atroce?
Ce lo stiamo chiedendo in tutti i modi, non lo so. Stiamo cercando qualunque spiegazione però non lo sappiamo. Una strage così.. che cosa vuol dire? Che cosa vuole colpire? Certamente non è qualcosa che ha a che fare con il nostro istituto, le nostre ragazze sono tutte ragazze tranquille, non sono ragazze facinorose o magari impegnate in qualche schieramento politico. Niente di tutto questo, niente.
Può essere opera di uno squilibrato che magari aveva conosciuto una delle ragazze, che voleva vendicare qualche torto…
No, uno squilibrato non può mettere in atto quello che è stato fatto oggi. Noi veniamo da lì, dalla scuola, abbiamo visto il tabellone distante 500 metri dalla scuola completamente sventrato… Questa non è una bomba che può fare uno squilibrato, tre bombole di gas congegniate in quella maniera… No, quella è una ipotesi da scartare, non ci crediamo proprio, chi ha fatto questo è certo uno squilibrato, ma uno che è dentro a questo tipo di cose, uno che sa come fare e piazzare le bombe.
I soccorsi sono stati immediati?
Assolutamente sì, glielo assicuro. Dal momento del botto c’erano già carabinieri, ambulanze, pompieri. Noi siamo proprio alle spalle del tribunale dove è pieno di forze di sicurezza e i carabinieri erano immediatamente sul posto.
Come stanno reagendo le ragazze a questa tragedia?
Sono tutte qui, stanno cercando di farsi compagnia alcune sono venute apposta a trovare le compagne. Noi docenti le stiamo aiutando a metabolizzare quanto è accaduto.
Una parola per ricordare Melissa?
Melissa era bella, era dolce. Aveva i capelli rossi… Amava studiare e mettersi in competizione con se stessa… Cose come queste non devono succedere a nessuno…
L’insegnante non riesce a dire di più. Adesso restano solo le lacrime.
(Paolo Vites)