“Aveva l’anima allegra”, recita una biografia di San Bernardino da Siena, il Santo che viene celebrato il 20 maggio. Moriva Santa Caterina da Siena nel 1380 e nasceva un nuovo fervente innamorato di Cristo: Bernardino degli Albizzeschi. Nasceva colui che nella propria vita avrebbe coniugato il meglio del Medioevo senza le superstizioni di quel periodo ma il fervente amore a Dio. Poi la ricerca della Bellezza del Rinascimento evitando di questo il paganesimo. Periodo che si arricchiva di sempre maggiori eresie, che ben attecchivano in un ambiente il cui il popolo viveva in piena ignoranza degli insegnamenti della Chiesa ed il clero si rifugiava nei palazzi, lontano da quella crescente allegria leggera e colma di frenesia e smodatezza che dava vita ad un nuovo periodo di paganesimo. L’Umanesimo che avanzava vedeva il mondo come tempio di bellezza, questa non era segno d’Altro ma era bellezza fine a se stessa e pronta da essere consumata. Mentre il mondo sembra perdersi accade il miracolo, la nascita di Santi che intervengono nella vita quotidiana del popolo a rendere testimonianza dell’amore di Dio. Francescani e Domenicani che affrontano folle di dissoluti nelle piazze, nei mercati, mai stanchi di parlare di Gesù. San Bernardino, anima allegra, portava la parola di Gesù tra la gente e comunicava loro con un carisma indimenticabile. Il predicatore Bernardino era preceduto dalla sua fama, dai suoi miracoli, la gente lo attendeva e cercava di studiare la direzione del vento per poterne rapire meglio la voce del predicatore. San Bernardino fu il santo della Bellezza, amante di quella Bellezza che rimanda a Dio, si narra nella Legenda Sancti Bernardini che piccolissimo arrampicato su un albero di ciliege parlasse con quelle dicendo di essere grate a Dio per la loro bellezza e per la loro dolcezza. Ispirato nell’amore a Dio dalle Madonne Senesi a 18 anni non riusciva ad addormentarsi se prima non vedeva il dipinto di Simone Martini la bellissima Madonna in Gloria. Bernardino vive nella Siena di fine trecento quando l’iscrizione ” Sena Vetus, Civitas Virginis” (Siena antica, Città della Vergine) ne sottolineava la donazione che il popolo aveva fatto alla Madonna della città in un momento di scontri con Firenze.
Bernardino rimasto prima orfano di madre e a soli sei anni di padre venne cresciuto da due zie che lo crebbero all’amore verso la Madonna. Bernardino crebbe sempre più innamorato della Chiesa e durante le sue prediche nelle piazze riusciva a rapire l’attenzione di tutti quasi trasfigurandosi in volto. Attraversò l’intera Lombardia attanagliata da guerre tra comuni. A Treviglio in lotta con il comune limitrofo di Caravaggio, egli fece innalzare un palco a metà strada tra i due comuni e dopo i suoi insegnamenti i due rappresentanti dei comuni in lotta si abbracciarono sotto il palco. Si narra che a Mantova egli fosse giunto galleggiando sul mantello perché la barca che lo doveva condurre era già salpata. A Venezia dove sembrava che le cose andassero meglio Bernardino si ritrovò in forte dialettica con i mercanti che si servivano dell’usura rovinando la vita di molti altri. Dagli insegnamenti di quei giorni si prese spunto per redigere un manuale di regole etiche per il lavoro dei commercianti. Tanto erano belle le sue prediche che ci fu ci lo seguì per trascrivere tutto ciò che diceva, raccogliendo ogni singola parola. Morì a L’aquila nel 1444 dopo pochi giorni da un bellissimo ed indimenticabile sermone su Maria e le dodici stelle che compongono lo stellario, ci sono centinaia di testimonianze scritte di persone che presenti a quest’ultima omelia videro sulla testa del predicatore ormai morente una stella.