Con il crescere del numero delle scosse aumenta anche il timore dei cittadini. In molti non se la sentono più di dormire nelle loro case, per quanto ancora agibili, e preferiscono passare la notte sotto a una tenda. E’ una delle numerose criticità che sta fronteggiando Paola Gazzolo, assessore alla Sicurezza territoriale della Regione Emilia-Romagna. “Il primo problema è governare il timore, e per farlo abbiamo aumentato il numero di volontari che possono parlare con gli sfollati nei campi. Il nostro obiettivo principale resta però il ritorno alla normalità il prima possibile, sia per le imprese i cui capannoni sono stati lesionati, sia per i privati cittadini le cui case sono inagibili”.



Assessore, è soddisfatta del modo in cui la Protezione civile è intervenuta per rispondere all’emergenza?

La Protezione civile è intervenuta in modo efficace, in primo luogo perché dopo la prima scossa delle 4.03 si è mobilitata immediatamente, riuscendo a garantire una quantità di posti di alloggio superiore alle domande censite. Le scosse continuano facendo crescere il timore, che va ulteriormente governato, assecondato e capito. La qualità dell’assistenza rimane sempre la nostra priorità. Puntiamo a offrire risposte in termini complessivi, non soltanto di vitto e alloggio ma anche a livello sanitario, tenendo conto delle esigenze dei bambini, degli anziani e delle famiglie.



In che modo pensate di rispondere?

La nostra azione cresce con l’aumentare del numero delle scosse, e quindi dei timori dei cittadini, e si modifica per assecondare le loro esigenze. In tanti ci hanno detto che, rispetto all’offerta alberghiera, preferiscono una sistemazione il più possibile vicino a casa. Siamo entrati nel frattempo nella seconda fase, che consiste nel fare tornare le persone alle loro case e al loro lavoro. E’ di questo che stiamo discutendo con il governo, cui abbiamo presentato una serie di proposte in questo senso.

Quali sono state le principali criticità incontrate?



Una prima difficoltà è quella di governare il timore, e per farlo abbiamo aumentato il numero di volontari che possono parlare con gli sfollati nei campi. Stiamo potenziando le squadre che effettuano le verifiche sugli edifici dichiarati inagibili. Per il resto sono le normali difficoltà che si incontrano in emergenze come questa.

Quanto è grave il problema degli sciacalli?

A me non risulta che ci sia un problema serio di sciacallaggio. Siccome però la sicurezza dei cittadini e delle loro case è una priorità importante, abbiamo chiesto al ministero dell’Interno di potenziare i controlli in via preventiva attraverso le prefetture. Queste azioni di ordine pubblico stanno funzionando e finora hanno evitato il verificarsi di furti nelle abitazioni.

 

Il numero di posti letto messi a disposizione per gli sfollati è sufficiente?

 

I posti letto messi a disposizione degli sfollati sono sempre stati superiori alla domanda, anche se li stiamo ulteriormente potenziando, in quanto stanotte c’è stata un’ennesima scossa di magnitudo 4.3 che è stata avvertita dalla popolazione. Questo ha fatto crescere il numero di persone che hanno paura a restare nelle loro case, anche se agibili. Stiamo quindi aumentando il numero dei posti anche in funzione di questo.

 

Quanto tempo ci vorrà affinché la situazione ritorni alla normalità?

 

Il problema è che non siamo in grado di prevedere quanto tempo ancora durerà lo sciame sismico. Noi comunque intendiamo tornare alla normalità il più rapidamente possibile, consentendo agli sfollati di rientrare nelle loro abitazioni e riprendere il loro lavoro. Vogliamo che le nostre aziende ricomincino presto a produrre e a vendere, che i nostri agricoltori ritornino al lavoro dei campi, e che nessuno dei settori produttivi debba essere ulteriormente danneggiato dal terremoto.

 

Quali risposte avete ottenuto grazie agli incontri con il governo?

 

Stiamo cercando di condividere con il governo azioni che si possano rivolgere anche a chi non può tornare a casa o al lavoro per i danni riportati dall’abitazione o dallo stabilimento. Bisogna velocizzare anche questa fase, e proprio per questo oggi pomeriggio terremo un tavolo, in modo da condividere altre misure oltre a quelle che già ci sono state assicurate dai ministri competenti. Stiamo inoltre attivando un gruppo regionale sul tema casa. Insomma cerchiamo di fare il più in fretta possibile, perché si possano trovare velocemente queste risposte attraverso i prossimi provvedimenti nazionali e le prossime ordinanze che dovranno accompagnare quella già emessa.

 

(Pietro Vernizzi)