Milano ospita in queste ore il settimo Incontro mondiale delle famiglie, che vedrà la presenza del Pontefice nella città della Madonnina. Molti milanesi – sindaco compreso – hanno aperto le loro case ad ospitare i partecipanti all’evento. Ma che posto occupa la famiglia nelle opinioni e nei desideri dei milanesi (e del resto degli italiani)? E che ruolo assume l’istituzione familiare nella vita privata e sociale? E ancora: con quale spirito il Papa viene accolto a Milano, in un momento non proprio sereno della vita della Chiesa?



Se lo è chiesto “Voices from the Blogs” (http://voicesfromtheblogs.com/), l’osservatorio permanente sulle opinioni della rete dell’Università di Milano, che da diversi mesi sta monitorando sentimenti, umori e pareri della popolazione italiana attraverso l’analisi di blog e social network.

L’indagine, svolta attraverso la classificazione di oltre 4000 messaggi di Twitter, rivela anzitutto che la famiglia come luogo di stabilità affettiva è in cima alla lista dei desideri degli italiani: circa la metà dei messaggi associano la famiglia all’idea di affetto e di amore; altri la identificano con il luogo del sostegno reciproco. Un messaggio su dieci mette in relazione la famiglia al significato della vita. Per questo diversi post chiedono che la famiglia venga difesa o sostenuta anche da opportune politiche.



Sembra dunque che il desiderio di intensa vita affettiva non registri rallentamenti o battute d’arresto e che sia robusto a qualsiasi evoluzione socio-culturale e ai terremoti della crisi economica (c’è anzi chi pensa che la crisi rinforzi i legami familiari e il desiderio di coltivarli). Non mancano, va detto, segni di disagio: circa il 15% dei tweet si dichiarano in qualche modo “oppressi” dalle relazioni familiari: si va dalle tensioni adolescenziali alle manifestazioni di problemi relazionali più radicali.

Anche il desiderio di avere figli è decisamente vivo nelle parole di chi scrive in rete. Quasi la metà degli italiani desidera avere figli e uno su cinque fa di questo desiderio una priorità. Su questo fronte, tuttavia, emergono anche ben note difficoltà: i figli costano. E dunque, se circa il 60% dei messaggi contiene, in relazione ai figli, espressioni di gioia o di orgoglio dell’essere genitori, non mancano quanti lamentano che crescere un figlio sia un’impresa difficile (anche dal punto di vista della sostenibilità economica. E qui la crisi non ha certo reso le cose più facili. Ecco un messaggio emblematico: “Oh guenda non sai quanto vorrei farmi una famiglia bella come la tua… Ma senza lavoro come si fa!?? Bah”). E – se già sono state avanzate le richieste di un maggior sostegno da parte delle politiche pubbliche – qualcuno ne approfitta anche per rimproverare i pargoli, che – a torto o a ragione – vengono accusati di essere “mammoni”.



E sulla visita di Sua Santità a Milano? Qui le cose si fanno più complesse. Chi parla di Benedetto XVI in relazione all’Incontro delle famiglie – e rappresenta un quarto dei messaggi  lo fa per sottolineare che per Milano è un onore accogliere il Pontefice o per rimarcare il ruolo del Papa nella difesa della famiglia e dei valori che ad essa si associano. Una parte, invero minoritaria, dei commenti si concentra sui possibili disagi organizzativi dell’evento. Sono già note alcune polemiche in merito, che peraltro accompagnano quasi tutti gli eventi di massa: qualcuno teme disagi per il traffico, qualcun altro chiede mezzi pubblici gratuiti in occasione delle manifestazioni, qualcuno dichiara che scapperà dalla folla. C’è persino chi conta sulle positive ricadute economiche dell’afflusso di partecipanti da ogni parte del mondo.

Ma l’evidenza che colpisce di più è che oltre la metà dei post che si pronunciano sull’argomento fanno riferimento – più che alla visita del Papa o all’Incontro delle famiglie – alla recente ondata di scandali che ha scosso (e ancora scuote) il Vaticano e la Chiesa italiana: il cosiddetto “vatileaks”. Solo una minoranza ritiene che questi scandali siano montati ad arte, per danneggiare la reputazione della Chiesa. La larga maggioranza, invece, esprime giudizi negativi che, per estensione, investono la figura del Pontefice e anche l’evento milanese. Un esempio eloquente: “Entrando nella settimana della famiglia, il Vaticano ha bisogno di dare un messaggio chiaro su governance interna e trasparenza. Dubito.”.

Nell’ambito di questi commenti, l’Incontro mondiale rischia di rimanere sullo sfondo e a farla da padrone sembrano essere, più frequentemente, le letture scandalistiche che hanno affollato quotidiani e librerie. Tempi duri per la reputazione della Chiesa: Papa Ratzinger sbarca a Milano con un compito probabilmente più difficile del previsto. Una ragione di più, forse, per prestare attenzione a quello che dirà.

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