Blockupy Fornero: sono i manifestanti che sono scesi in piazza occupando da ieri il Pantheon, uno dei massimi monumenti romani. La protesta è contro il ministro Elsa Fornero e il decreto legge sulla riforma del lavoro. Ieri pomeriggio qualche decina di attivisti romani ma provenienti anche da altre parti d’Italia avevano letteralmente piantato le tende fuori del Pantheon occupandolo simbolicamente. Qua nelle prime ore di oggi si sono svolti tafferugli con le forze dell’ordine che cercavano di sgomberarli. A questo punto i manifestanti di Blockupy Fornero hanno deciso di cercare di raggiungere Montecitorio. Arrivati sul luogo hanno lanciato alcuni palloni contro l’edificio di governo con lo slogan “basta alla politica del rigore”. I manifestanti passando da una via laterale sono riusciti a evitare le transenne che costituiscono barriera di protezione quindi hanno lanciato contro l’obelisco che si trova di fronte a Montecitorio e il portone del palazzo palloni con la scritta slogan “no rigore” e la faccia di Mario Monti disegnata su di essi. Le forze dell’ordine sono riuscite a sgomberare i manifestanti: negli scontri con una carica della polizia un agente è rimasto ferito a una gamba mentre i manifestanti hanno denunciato di essere stati colpiti a colpi di manganello. Attualmente le forze dell’ordine presidiano la piazza. Al momento alcuni manifestanti si trovano ancora nella piazza di fronte al Pantheon dove s’è radunato un imponente dispiegamento di forze dell’ordine tra cui anche mezzi blindati. I poliziotti sorvegliano l’ingresso del Pantheon mentre le tende sono state rimosse dagli stessi occupanti che però continuano ad alternassi ai microfoni lanciando slogan contro il ministro Fornero e la riforma del lavoro. Ci sono finte reti da calcio dove si lanciano palloni allo slogan di “l’altra partita che si sta giocando a migliaia di chilometri dagli Europei di calcio: quella contro il Ddl Fornero”. La situazione rimane tesa e si attendono sviluppi. Come detto la protesta è stata indetta contro il decreto legge che regola la riforma del lavoro da poche decine di manifestanti appartenenti alle ale più radicali dei movimenti giovanili.