Il 2 giugno la Chiesa Cattolica celebra San Guido D’Acqui (Wido): figlio di nobilissime persone del luogo, nacque a Melazzo nell’anno 1004, conti di Acquesana, e si dedicò alla vita religiosa dopo gli studi essendo rimasto orfano sia di padre sia di madre. Tornato ad Acqui Terme dopo aver completato gli studi a Bologna fu consacrato Vescovo da Eriperto in un periodo in cui la Chiesa era impegnata i una dura lotta contro l’ignoranza, il traffico di oggetti sacri e l’immoralità. Appena si trovò a dirigere la sede episcopale cercò di fondare il suo lavoro sul dare una retta via morale a tutto il clero della diocesi, dagli umili curati ai sacerdoti più importanti. Per scongiurare il diffondersi della simonia dovette risanare il bilancio della diocesi e per farlo donò tutti i beni appartenuti alla sua famiglia, immobili, denari e terre ai monasteri esistenti per facilitare l’assistenza spirituale nelle zone di campagna dove l’ignoranza dilagava spaventosamente. Oltre alle numerose opere benefiche sopra descritte fece costruire ad Acqui un centro per la formazione spirituale femminile e fondò il monastero “S. Maria De Campis” nel 1037, dotandolo di terreni per la sussistenza delle monache che vivevano in esso, in quanto nelle terre adiacenti giravano spesso e volentieri predoni e briganti che assalivano i convogli commerciali di passaggio. Per far acquistare importanza alla diocesi, volle far erigere una cattedrale più grande e maestosa e ci riuscì nel 1967, dedicandola alla Madonna Assunta, anche grazie all’aiuto dei vescovi delle diocesi confinanti Pietro di Tortona ed Alberto di Genova. In fine, lasciò in eredità alla mensa vescovile per i suoi successori anche il Castelletto di famiglia. Grandi furono le sue opere, come grande era il suo animo, infatti a quanto risulta da alcuni scritti si impegnò in prima persona per raccogliere grano e frumento da destinare al popolo che era stato colpito da una grave carestia. Secondo le fonti storiche dell’epoca il suo grande animo era racchiuso in un corpo fragile e questo lo costrinse a farsi sostituire dal Fratello Opizzone, che all’epoca era vescovo di Lodi. Morì in fine il 2 giugno dell’anno 1070 dopo ben 36 anni di servizio episcopale e fu tumulato in un sepolcro nella cattedrale Da lui fatta costruire a fianco all’altare Maggiore. Il culto fu approvato dalla Santa Sede ufficialmente nel 1853, momento da cui Acqui consacrò ufficialmente Guido come patrono della città, tanto che la comunità cristiana di Acqui viene da tutti ritenuta la “diocesi di San Guido”. Il nome di Guido dovrebbe avere etimologia tedesca e significa, con ogni probabilità, “Istruito”, secondo l’iconografia ecclesiastica classica la sua figura, in quadri ed affreschi è sempre simboleggiata dal bastone pastorale e dal mitria.