Nel delitto di Trapani una nuova svolta. L’omicidio di Maria Anastasi, la donna massacrata brutalmente mentre si trovava al nono mesi di gravidanza, presenta infatti un nuovo colpo di scena. La Anastasi, uccisa e poi bruciata, sarebbe stata uccisa invece che dal marito come si era pensato in un primo momento, dall’amante dello stesso che per di più viveva in casa con i due. Si tratta di Giovanna Purpura, una donna di 39 anni, che è stata arrestata con l’accusa di “Concorso in omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà”. Già arrestato era il marito della donna uccisa, Salvatore Savalli, accusato fin da subito di omicidio. Ma proprio le dichiarazioni rilasciate in carcere dall’uomo hanno portato all’inattesa svolta. Proprio lui ha gettato addosso alla donna tutte le colpe del barbaro omicidio: “Giovanna ha prima colpito mia moglie con un piccone e poi ha cosparso il suo corpo di benzina appiccando il fuoco” ha detto al giudice che segue il caso. Al momento Savalli rimane accusato di omicidio: gli inquirenti infatti devono stabilire se l’uomo stia semplicemente cercando di scaricare le colpe di cui è accusato sulla donna, o se i fatti siano andati veramente così. Di fatto, l’amante del Savalli aveva a sua volta gettato ogni accusa sull’uomo, sostenendo che aveva fatto tutto lui durante il primo interrogatorio di qualche giorno fa. Ero impietrita, ha raccontato, mentre lui la colpiva e poi le dava fuoco. Un caso intricato che prende il movente da una sorta di relazione a tre sfociata nella gelosia o nel tentativo di eliminare uno die protagonisti, visto che poi la Anastasi stava per dare alla luce il figlio della coppia, cosa che avrebbe certamente cambiato le carte in tavola della complicata relazione. Il Savalli inizialmente aveva cercato di far passare l’uccisone della moglie per un rapimento, una scomparsa. Ma la pista era naufragata ben presto: sono stati i tre figli della coppia ad aprire un varco nelle indagini, dopo che avevano raccontato della disastrosa situazione familiare. Il padre, hanno detto i ragazzi di 17, 15 e 14 anni, picchiava la madre e aveva imposto in casa la presenza dell’amante.
Tutti e due poi secondo le indagini si sarebbero trovati sul luogo del delitto. E adesso si scambiano accuse a vicenda.