Il giorno 12 luglio la Chiesa Cattolica celebra San Giovanni Gualberto Visdomini, della cui vita non si hanno molti dati certi. E’ noto che il Santo nacque intorno al 985 in Val di Pesa da una nobile famiglia, ovvero quella dei Visdomini. Da quel poco che si apprende dalla tradizione agiografica, la reale storia di San Giovanni Gualberto cominciò a seguito dell’assassinio del fratello Ugo, di cui fu chiamato a vendicare la morte. Sembra che una volta trovato l’uccisore, Giovanni si arrese alla sua richiesta di pietà e decise di perdonarlo. A seguito dell’accaduto prese la decisione di entrare a far parte dell’ordine dei monaci nel Monastero di San Miniato, dove però non rimase a lungo: a seguito di una disputa di potere, infatti, Giovanni decise di lasciare il monastero e di trasferirsi prima presso gli eremiti di San Romualdo a Camaldoli e poi a Vallombrosa, in provincia di Firenze. La sua intera esistenza si basa sulla convinzione di dover difendere la Chiesa sia dalla simonia che dal nicolaismo, idea che lo portò a fondare nel 1055, insieme ad altri monaci scappati dalla simonia, la Congregazione benedettina vallombrosana, sotto il benestare dello stesso Papa Vittore II. Questa comunità, assolutamente contraria a qualsiasi forma di mecenatismo, donazione e protezione, fece della preghiera e della povertà la sua unica forma di fede; fu dichiarata invece guerra aperta, mediante manifestazioni e predicazioni, a qualsiasi tipo di carica religiosa, tra cui abati e vescovi, considerati persone corrotte e non degne di far parte della Chiesa. Grazie alla Congregazione benedettina vallombrosana, la Chiesa comincia vacillare fino alla schiacciante vittoria sulla simonia; inizia così la riforma della Chiesa, che vede alternarsi papi riformatori e monaci provenienti dalla stessa comunità di San Giovanni Gualberto di Visdomini. Lo stesso Giovanni condusse una vita fatta di isolamento, carità, preghiera e, soprattutto, nel rispetto della cosiddetta Regola benedettina, ossia preghiera comune, personale e duro lavoro. Per quanto riguarda la vita di Giovanni Gualberto, egli morì il 12 luglio 1073 nella Badia di Passignano, monastero che fece della Regola benedettina il suo stile di vita; prima di morire egli lasciò una lettera, scritta di suo pugno, nella quale illustrava il vero valore del vincolo di carità, insegnamento per tutti i monaci. 



Inizialmente le sue reliquie furono conservate nel Monastero di San Salvi e spostate, in seguito, a Passignano all’interno di un sarcofago scolpito da Benedetto da Rovezzano. Fu canonizzato da Papa Celestino III nel 1193 e nel 1951 Papa Pio XII lo dichiarò patrono del Corpo Forestale italiano e, nel 1957, anche del Brasile.



 

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