Il giorno 16 luglio la Chiesa Cattolica celebra Beato Bartolomeo Fernandes des Martires, che durante la propria esistenza terrena si distinse per il grande senso caritatevole che possedeva. Essendo vescovo della città portoghese di Braga, inoltre, è ricordato anche per gli straordinari insegnamenti che riuscì ad impartire ai propri fedeli. Bartolomeo nacque in un giorno non precisato del mese di maggio dell’anno 1514 nella città lusitana di Lisbona. Prima di essere battezzato nella chiesa di Santa Maria dei Martiri veniva indicato con l’appellativo che faceva riferimento al caro nonno de Vale, mentre in seguito, in onore della chiesa, divenne dei Martiri in lingua portoghese “des Martires”. La sua fu una vita sin dai primi anni interamente dedicata al Signore e al diffondere i suoi insegnamenti tra le persone del tempo, specialmente tra le più povere e bisognose di aiuto. Alla giovane età di 14 anni consacrò la propria vita al Signore ricevendo solennemente l’abito domenicano l’11 novembre 1528 e trascorrendo il periodo definito di noviziato in uno dei conventi presieduto da tale ordine di monaci religiosi a Lisbona. Contemporaneamente portò avanti i propri studi di filosofia e teologia fino a completarli all’età di 24 anni. Questo gli consentì di poter di diventare docente, cosa che fece per 19 anni, esattamente dal 1538 al 1557, all’interno di un paio di conventi sempre di Lisbona. Una volta terminata tale fase della propria vita, nel 1557 diventò priore del convento di Lisbona dove era stato consacrato anni prima. Nel 1559, dietro volere della regina Caterina di Portogallo e con conferma da parte della Santa Sede, Bartolomeo divenne il 3 settembre dello stesso anno Arcivescovo della città di Braga con il consueto rito secondo gli usi e costumi della Santa Romana Chiesa. Bartolomeo succedette nella carica di vescovo il carmelitano Baltesar Limpo. In realtà, secondo le ricostruzioni dell’epoca, la Regina Caterina in un primo momento aveva insignito di tale carica il noto scrittore Ven. Luigi di Granata che però, note le qualità di Bartolomeo, fece presente alla Regina Caterina come ne fosse più degno. Nella arcidiocesi in cui fu chiamato ad operare la missione apostolica, Bartolomeo riuscì a portare la parola del Signore con continue visite pastorali in tutti i paesini della propria zona, anche i più piccoli. Inoltre organizzò un vera struttura culturale di catechismo con la quale cercò di sensibilizzare l’opinione pubblica verso i dettami della chiesa.
Scrisse ben 32 opere letterarie che richiamavano l’uomo a condurre una vita retta e quanto più possibile vicino al signore, e tra questa senza dubbio quella più famosa è lo Stimulus Pastorum che venne data ai Padri del I e del II Concilio Vaticano. Il suo impegno nel cercare di cambiare alcuni aspetti della società dell’epoca fu riconosciuto in maniera universale e fu tangibile attraverso diverse opere come il suo intervento nel Concilio di Trento tra il 1561 ed il 1563, durante il quale presentò circa 270 petizioni che proponevano alcune riforme della Chiesa Cattolica. Per cercare di operare concretamente alcune decisioni prese durante il concilio, organizzò nel 1564 un Sinodo Diocesano a cui dopo un paio di anni fece seguito un Sinodo Provinciale. Nel 1571 dà il via anche alla costruzione di una nuova struttura ecclesiastica che avrebbe ospitato il Seminario Conciliare in Campo Vinha. Nel 1582 decise di rinunciare alla carica di Arcivescovo di Braga per ritirarsi e dedicare gli anni di vita restanti alla piena contemplazione e preghiera all’interno del Convento domenicano della Santa Croce in Viana di Castello costruito dietro suo impegno nel 1561. All’interno di questo convento trova la fine dei suoi giorni della vita terrena, spegnendosi il 16 luglio 1590, all’età di 76 anni ricevendo un riconoscimento da parte del popolo che lo acclama come Arcivescovo Santo. Il 23 marzo 1845 fu dichiarato Venerabile da Papa Gregorio XVI e il 7 luglio 2011 Papa Giovanni Paolo II lo beatificò riconoscendogli un miracolo avvenuto nel corso degli anni dopo la sua morte.