Green Hill, canile usato per l’allevamento di cani da usare per la sperimentazione e la vivisezione, è stato posto sotto sequestro dal corpo forestale. Una iniziativa che troverà il plauso dei tanti che negli ultimi mesi avevano protestato e manifestato apertamente contro l’azienda di Montichiari in provincia di Brescia che gestiva un canile i cui animali venivano usati per sperimentazione e vivisezione con scopo medico.  In passato si era assistito a vere azioni dimostrative, con l’invasione del canile e animali che venivano sottratti e portati via, provocando spesso incidenti con la polizia chiamata a presidiare il luogo. Adesso l’intervento del corpo forestale che ha messo i sigilli a Green Hill. In particolare, all’interno della struttura erano allevati cani beagle da essere usati per la vivisezione. L’i iniziativa del corpo forestale è stata orinata dalla  Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brescia, con la partecipazione di circa trenta uomini della forestale dei Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e del Nucleo Investigativo per i Reati in danno agli Animali (Nirda). Uno dei reati che viene contestato all’azienda è infatti quello del maltrattamento degli animali. Lega antivivisezione e Legamabiente, da sempre in prima linea nel chiedere la chiusura della struttura, chiedono che questa iniziativa faccia luce sulle reali condizioni die cani chiedendo allo stesso tempo una legge per vietare l’allevamento di animali per la sperimentazione scientifica. “Grazie agli atti presentati dalle due associazioni è stata finalmente riaperta l’inchiesta giudiziaria sulle modalità di detenzione degli animali nella megastruttura” dicono i responsabili delle due associazioni, aggiungendo che  gli accertamenti in corso, disposti dalla Procura,possano fare luce definitivamente sulle reali condizioni di vita degli animali rinchiusi nei padiglioni della struttura. La Camera in realtà ha già approvato una norma che vieta l’allevamento di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, norma che adesso è all’esame del senato. 



Alla luce di questi sviluppi giudiziari rivolgiamo un nuovo appello ai senatori affinché l’articolo 14 della legge comunitaria sia finalmente approvato e possa essere di incentivo per la ricerca pulita, scientifica ed eticamente accettabile”. dicono le due associazioni.

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