Gli amici della sorella di Yara Gambirasio, Keba, sotto torchio. E’ l’ultima svolta  l’ennesima – di un caso che si prolunga da talmente tanto tempo che fra sei mesi se non si arriverà a individuare il colpevole della morte della ragazzina bergamasca, il caso verrà archiviato. A tutt’oggi oltre un anno di indagini, esami di migliaia di dna con spesa notevole di denaro pubblico, non hanno portato a nulla di concreto, se non segnalazioni di possibili parenti del killer tutte regolarmente naufragate nel nulla. Tanto che da più parti, anche dalla politica, sono arrivate proteste contro il modo con cui le indagini sono state condotte fino ad oggi. In questo quadro arriva adesso una nuova possibile svolta. A finire al centro delle indagini sono adesso gli amici della sorella di Yara, Keba. Una novità che potrebbe essere clamorosa, dopo tante ricerche spinte nei posti più lontani, anche fino a Roma. Andrea, 16 anni residente a Brembate Sopra avrebbe dichiarato come riporta il Corriere della Sera, di essere stato interrogato dai carabinieri. A lui gli inquirenti hanno chiesto se conosceva gli amici di Keba Gambirasio, tutti ragazzini residenti anche loro a Brembate Sopra. Andrea avrebbe detto di conoscerne in particolare uno con cui si vede regolarmente. “Mi hanno chiesto se conosco amici di Keba che vivono a Brembate di Sopra e ho risposto con un nome in particolare, un coetaneo, più o meno, che frequento spesso. Dopo la mia risposta non mi sembravano molto soddisfatti, ma forse è una mia impressione”, ha detto. In seguito sono stati sentiti altri due giovani, anche loro conoscenti di Keba. Poi è stato chiesto loro se conoscevano anche ragazzi delle vicinanze, di fuori paese, ma la risposta è stata negativa. Conosco Keba, ha detto Andrea, ma non so chi siano i suoi compagni di scuola o gli amici di fuori Brembate. Andrea ha poi detto che i carabinieri gli hanno chiesto se dopo la scomparsa di Yara avesse notato qualcosa di strano, qualcosa di diverso. “In particolare hanno insistito per sapere se c’è, secondo me, un gruppo di nostri coetanei, o giù di lì, che non frequenta più i soliti luoghi, che si è assentato, oppure se esistono dei ragazzini che parlano con insistenza dell’omicidio di Yara” ha aggiunto. 



Anche a lui come a tutti i residenti di Brembate e ad altri ancora che vivono nei dintorni, è stato in passato prelevato il dna per sottoporlo all’esame con quanto trovato sul corpo di Yara. Siamo davanti a una svolta? Per adesso l’unica cosa che si sa è che restano sei mesi di tempo prima che le indagini si chiudano per sempre con un nulla di fatto. 

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