Processo Sarah Scazzi. Ha testimoniato oggi il medico legale, presentando la relazione relativa all’autopsia fatta al tempo sul corpo della ragazzina. Luigi Strada, il medico legale, ha confermato quanto già si sapeva in merito alle cause del decesso di Sarah Scazzi: dunque confermata come arma del delitto una cintura. La cintura di chi, resta ancora da stabilire. Durante l’udienza di oggi sono state mostrate anche le foto fatte durante l’autopsia, foto che sono state viste anche dalla madre di Sarah, Concetta Serrano, che questa volta non ha lasciato l’aula come quando furono mostrate le immagini del cadavere della ragazza al momento del recupero dal pozzo in cui era stata gettata. In giornata anche le udienze di Valentina Misseri, sorella di Sabrina e di Vanessa Cerra, la commessa che lavorava dal fioraio che aveva detto di aver visto Cosima Serrano e Sabrina rapire Sarah e successivamente smentito tutto dicendo essere stato un sogno. Tensione in aula oggi quando l’avvocato di Sabrina Misseri ha rifiutato di stringere la mano al pubblico ministero, un segnale della tensione e delle difficoltà che si registrano in questo processo. Tornando alla testimonianza del legale ci si è soffermati a lungo sul fatto che nello stomaco di Sarah non siano state trovate tracce di cibo. Questo, per la difesa, starebbe a significare che l’omicidio sia avvenuto molto più tardi di quanto sostiene l’accusa, cioè almeno due ore dopo. Per l’accusa invece il fatto che non si siano trovate tracce del cordon bleu nello stomaco che secondo la madre di Sarah la ragazza avrebbe mangiato prima di uscire di casa quel 26 agosto, non vuol dire che non lo abbia mangiato. Con un peso calcolato di circa 120 grammi, quel cibo può venir facilmente assorbito in breve tempo senza lasciar traccia: nello stomaco di Sarah infatti solo 20 centilitri di liquido grigiastro torbido. Per la difesa invece ci vogliono almeno due ore per digerirlo. Tale dato è però destinato a rimanere fra i tanti punti di scontro fra le due parti e a essere decisivo nelle valutazioni della giuria.
Strada ha infine confermato di essersi sbagliato quando disse che le due ferite sul braccio di Michele Misseri potevano essere state fatte da unghie: non è possibile, ha detto, perché troppo profonde. Ha quindi confermato la tesi dello stesso Misseri: ferite procurate lavorando nei campi.