Oggi, 30 luglio, si celebra San Pietro Crisologo, Vescovo e dottore della Chiesa. San Pietro apostolo viene invece ricordato, insieme a San Paolo, il 29 giugno.  Nato sul finire del quarto secolo (intorno al 380) a Imola, Pietro Crisologo fu istruito ai principi della dottrina cristiana da colui che a quel tempo era vescovo della, Cornelio, che fu anche colui che battezzò Pietro Crisologo e lo fece divenire diacono. In seguito, mentre Ravenna era ancora la capitale dell’Impero Romano d’Occidente, Papa Sisto III in persona nel 433 lo istituì Vescovo dandogli in cura la diocesi di quella importante città. Il soprannome di “Crisologo” gli fu attribuito dai suoi fedeli di cui si era guadagnato la grande ammirazione a causa della sua estrema abilità nell’eloquenza e della sua pietà. Crisologo, infatti, è un termine derivante dalla lingua greca che tradotto in italiano significa “dalle parole d’oro”.



Fu proprio grazie alle sue grandi doti che egli, oltre all’ammirazione dei fedeli e del Papa, riuscì a guadagnarsi anche la protezione e la simpatia di esponenti del potere temporale come l’imperatrice Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, sorella dell’imperatore Onorio e madre e tutrice dell’imperatore Valentiniano III. Una donna che è stata padrona della reggia, poi ostaggio dei Goti invasori e moglie per forza di un goto, assassinato poco dopo in una congiura A Ravenna per trovare Pietro giunse anche Germano di Auxerre, uno dei Vescovi più importanti dell’epoca, che nella città romagnola trovò la morte nel 448. L’archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo, si rivolse Pietro per chiedergli un consulto. Lui lo rimandò direttamente a Papa Leone I.



La caratteristica di Pietro resta quella della parola, tanto che tutte le sue omelie furono riunite in differenti raccolte tra cui quella di Felice, che ebbe in cura la diocesi di Ravenna per dieci anni fino al 717. In esse possiamo trovare molte spiegazioni dettagliate sulle eresie che imperversavano nel suo tempo, omelie dedicate alla Vergine Maria e a san Giovanni il Battista, spiegazioni riguardo misteri come quello dell’Incarnazione e a molti altri brani tratti dalle Sacre Scritture. 

San Pietro Crisologo abbandonò le sue spoglie mortali per portare la sua anima davanti al Creatore il 2 dicembre 450 e oggi il suo santuario principale si trova a Padova. Il 31 luglio viene ricordato il suo transito a Imola. Fu proclamato dottore della Chiesa nel 1729 da Benedetto XIII.