Ancora sei mesi di tempo per trovare l’assassino di Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne massacrata brutalmente dopo essere stata rapita all’uscita della palestra vicino casa nel bergamasco. Un annuncio che viene oggi e che getta sconforto su una indagine che ormai dura da anni e che non ha portato alcun risultato positivo. Solo decine di migliaia i dna analizzati con grande spesa di denaro pubblico, qualche sospetto, ma niente altro. Il pm che conduce questa indagine Letizia Ruggeri ha chiesto la nuova proroga, la terza da quando sono cominciate indagini e dovrebbe essere concesso il via libera. Difficile che in questi sei mesi si possa ottenere qualcosa di più di quanto ottenuto fino ad oggi: l’assassino di Yara potrebeb rimanere ignoto per sempre. Nei girorni scorsi gli avvocati della difesa avevano chiesto e ottenuto che alcuni periti si affiancassero nelle indagini dopo che in passato il pm lo aveva negato. E nei giorni scorsi il pm ha incontrato i genitori di Yara per sapere, da quanto sembra, quali sarebbero state le abitudini personali di Yara. Non si capisce il senso di questa richiesta, mentre intanto i consulenti della famiglia Gambirasio continuano a esprimere tutti i loro dubbi sul modo in cui le indagini sono state condotte. Hanno chiesto che vengano approfondite le analisi di alcune tracce biologiche trovate sul corpo di Yara che non sarebbero state prese in esame in precedenza. Sempre qualche giorno fa poi era uscita la notizia che il dna trovato sul corpo era compatibile con quello di una persona del bergamasco, si cercavano i suoi parenti e si pensava che l’assassino di Yara potesse essere il figliastro di questo uomo. Ma poi non si è saputo più nulla, un’altra delle tante piste suggerite dagli esami del dna che immancabilmente non portano a nulla. Una delle piste ritenute più plausibili, e cioè che l’assassino potesse essere uno dei lavoratori stranieri che erano occupati nel cantiere poco distante dalla palestra e dove le tracce hanno sempre portato, non è mai stata seguita a fondo. Anch eil marocchino fermato su un traghetto mentre tornava nel suo paese dopo qualche iniziale sospetto non è mai più stato indagato.



Questi lavoratori a fine occupazione sono tornati tutti nei loro paesi di orgine e su di loro non è mai statofatto alcun esame del dna. Se l’assassino era uno di loro, non lo sapremo mai.

Leggi anche

Yara Gambirasio, legali di Massimo Bossetti visionano altri reperti/ Ma ora vogliono quelli dell'autopsiaYara Gambirasio, genitori denunciano Netflix per violazione privacy/ "Nella docuserie audio non autorizzati"