E’ passato con 247 voti a favore il decreto che stanzia risorse e aiuti per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto dello scorso mese di maggio. Il decreto che diventa adesso legge ha ottenuto 247 sì, 11 voti contrari mentre in quattro si sono astenuti. Ha votato no l’Italia dei valori, che invece alla Camera aveva dato il proprio sì, solo per mantenere, è stato spiegato, la linea di opposizione del partito al governo Monti. In particolare il capogruppo dell’Italia dei valori al Senato ha spiegato che “in Senato non possiamo esprimerci allo stesso modo perché il Governo ha deciso di porre l’ennesima questione di fiducia. Il dibattito su un decreto lacunoso e insufficiente viene bloccato solo per tentare di frenare lo scollamento della maggioranza provvisoria, talmente divisa da non essere in grado di approvare un provvedimento atteso da ben tre regioni”. Ha poi aggiunto che se non ci sono compensazioni effettive ai Comuni, l’esclusione dal Patto di stabilità delle spese per investimenti prevista dal decreto è del tutto aleatoria. Insomma, i problemi di liquidità delle amministrazioni municipali restano invariati e ciò causerà forti problemi alla ricostruzione. La Lega non ha partecipato al voto perché in tal modo non sembrasse che la Lega volesse dire di no agli aiuti ai terremotati. Ma il governo, ha detto il capogruppo al Senato, avrebbe dovuto fare molto di più. Il voto è passato con la fiducia, che stata messa perché era stato richiesto da alcuni senatori campani del Pdl un emendamento a proposito di una sanatoria sugli abusi edilizi in Campania. La fiducia ha evitato che tale emendamento venisse approvato e per protesta i senatori campani del Pdl non hanno preso parte al voto. Gli aiuti andranno a coprire quelle zone di Emilia, Lombardia e Veneto (le province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo) gravemente colpite dai due sisma quello del 20 e quello del 29 maggio scorsi. Il decreto non stabilisce solo aiuti economici, ma anche regole per la ricostruzione. Chi infatti non ha subito danni ha sei mesi di tempo per ottenere la certificazione di stabilità sismica provvisoria. Ma questo documento, dicono alcuni, è un tipo di documento inesistente nell’ordinamento italiano. Inoltre obbligo per tutti di rifare le imprese dalle fondamenta.
Inoltre riceveranno gli aiuti solo le aziende o le famiglei che si trovano nel cosiddetto “cratere sismico” ma in molti denunciano danni consistenti anche fuori di questa zona.