Carissimi amici del Sussidiario,
È un bel pasticcio quello che ha combinato il Ministero per il e il pasticcio si è complicato dopo il riconoscimento degli errori commessi dagli “esperti” che hanno elaborato i test. Sembra paradossale ma l’intenzione di giustizia del ministro Profumo ha aumentato l’ingiustizia e questo perché si fa una graduatoria degli ammessi all’abilitazione. Il difetto è quello che c’è fin dall’inizio, che si debbano fare delle graduatorie per ammettere alcuni ed escludere altri, questo è il difetto di fondo di tutta l’operazione del TFA. Ben venga questo caos, allora! Infatti l’unica via di uscita è eliminare i punteggi e ammettere tutti coloro che hanno superato il test al TFA, senza ulteriore selezione. Questo pasticcio è la strada per stabilire il principio che avrebbe dovuto ispirare tutto il percorso del TFA, ovvero che abilitarsi è un diritto! La via d’uscita il Ministero ce l’ha, ammettere tutti gli aspiranti che hanno superato il test direttamente al TFA!
Detto questo vorrei però fare una osservazione a questo punto decisiva. C’è da rabbrividire nel vedere gli errori commessi da coloro che hanno elaborato i test, sono non due o tre errori, che possono essere messi nel conto, ma decine e decine, un numero vergognoso di errori! Questo pone una domanda cui il ministro deve una risposta! Come mai tanta superficialità? Mentre i giovani insegnanti si sono impegnati in uno studio impossibile, gli estensori dei test hanno fatto un lavoro indecente, questa è l’ingiustizia! Da una parte impegno e serietà, dall’altra test raffazzonati alla belle e meglio, a dimostrazione del poco interesse del ministero a quanto si stava mettendo in opera. Non si trattano così i giovani! Se io commettessi tanti errori nel formulare una verifica per i miei studenti giustamente loro e i loro genitori mi direbbero “ma lei che insegnante è” e mi inviterebbero a cambiar lavoro. Lo stesso si dovrebbe chiedere a chi ha formulato questi sciagurati test. Tutti gli errori commessi sono il segno di una mancanza di professionalità grave che non può essere tollerata di fronte a giovani che si stanno giocando il loro futuro. Non basta che il ministro abbia riconosciuto gli errori commessi, ora vogliamo sapere il perché!