Il 16 agosto la Chiesa Cattolica ricorda la figura di San Rocco. Nonostante sia un Santo molto importante e venerato, la sua biografia è decisamente incerta. Molti sono gli avvenimenti della sua vita che non si conoscono, compresi quelli più importanti della nascita e della morte. Si sa che nacque a Montpellier in un anno non meglio precisato, ma comunque tra il 1346 e il 1350. Si tramanda che sia nato in una famiglia ricca da Jean e Libere, genitori già abbastanza avanti negli anni, così quando Rocco venne al mondo i festeggiamenti furono grandissimi e il bambino visse un’infanzia felice e agiata. Fu la madre a indirizzarlo verso il culto per la Vergine Maria, alla carità cristiana, alla mitezza d’animo e all’accoglienza per gli sfortunati e i bisognosi. Il suo modo di fare e la sua carità cristiana erano quelli di San Francesco, a cui Rocco era molto devoto. Quando perse i genitori si spogliò di tutti i suoi averi e li regalò ai poveri, seguendo l’esempio del santo di Assisi e intraprese un pellegrinaggio verso l’Italia e verso Roma. Rocco arrivò in Italia probabilmente nel 1367-1368 durante una delle più grandi epidemie peste di quell’epoca. Il morbo infuriava mietendo vittime a migliaia, i villaggi e le città venivano bruciati per cercare di frenare il contagio che sempre più profondamente si addentrava nel paese. Rocco, invece di sfuggire, si recava nei luoghi più colpiti per confortare e aiutare i malati e i moribondi e per dare degna sepoltura ai morti. Uno dei luoghi che sicuramente Rocco visitò è Acquapendente. Qui le agiografie del santo raccontano che egli, accompagnato da un angelo, con il solo tocco delle mani e benedicendo gli ammalati con il segno della croce, fosse in grado di guarirli. Tanti ne guarì che ad Acquapendente l’epidemia si estinse e cessò dopo il suo passaggio. Questi episodi di guarigioni miracolose associate alla figura di San Rocco sono numerose in molti luoghi d’Italia, Rimini e Cesena e molte zone della Romagna, Treviso, Novara e Roma. Questo ha fatto sì che il santo sia uno dei più venerati e invocati contro la peste e in generale contro le malattie infettive. Nel tempo il suo culto si è esteso alle manifestazioni della vita contadina, agli animali, ai terremoti e alle epidemie in generale. San Rocco è pertanto divenuto uno dei santi più amati e venerati d’Europa. Dopo tre anni di soggiorno italiano, il santo cominciò il suo pellegrinaggio di ritorno ai suoi luoghi natii, ma durante il cammino, lungo il percorso della via Francigena, probabilmente a Piacenza, dove ancora una volta si era fermato per soccorrere gli appestati, fu contagiato dalla terribile malattia. Per non appestare altre persone, il santo si ritirò in una grotta isolata che oggi è divenuta un luogo di culto, lungo il corso del fiume Trebbia. 



La tradizione a questo punto ci racconta che un cane ogni giorno gli portasse un pezzo di pane rubato alla mensa del suoi padrone, un signore che viveva in un castello poco lontano. Notati i movimenti del cane il signore un giorno lo seguì e, attraversato il bosco sulle tracce dell’animale, arrivò alla grotta dove Rocco era in fin di vita. Il signore lo soccorse e lo curò fino alla guarigione. Ispirato dalle parole del santo, dopo la sua partenza, diede tutti i suoi averi ai poveri e si ritirò a vivere nella grotta dove aveva curato il santo. Sembra che questo signore, il cui nome potrebbe essere Gottardo, dipinse un ritratto di San Rocco con il cane che tutt’ora si può ammirare nella cattedrale di Piacenza e divenne il primo e più antico biografo del santo. Il viaggio di ritorno a Montpellier ricominciò, dopo che Rocco ebbe curato ancora molti uomini e animali nella zona del piacentino. Giunse a Voghera durante la guerra. Qui nessuno lo riconobbe nonostante la popolarità che aveva acquistato e che spesso lo precedeva durante il suo cammino. Fu scambiato per una spia e imprigionato. In carcere rimase per un lungo periodo, si narra dai tre ai cinque anni, e venne dimenticato. Nella cittadina si sparse la voce che un innocente si lasciava morire ma nonostante le intercessioni del sacerdote del luogo, il governatore non volle sentire ragioni. Rocco morì a soli trentadue anni, nella notte fra il 15 e il 16 agosto, probabilmente tra il 1376 e il 1379. Emblema di San Rocco è il cane e la Croce sul cuore.

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