Ennesimo caso di violenza sulle donne, ennesimo caso che vede protagonista un cittadino extracomunitario sfogare la sua rabbia sulla propria moglie. E’ successo a Trento, in un famiglia proveniente dall’India e che viveva nella provincia, precisamente nella località di Arco, da ben sette anni. L’uomo da tempo secondo le prime ricostruzioni si lamentava perché la moglie non riusciva a dargli un figlio maschio. I due infatti avevano già due bambine ed è adesso la moglie è incinta di quattro mesi di una terza figlia femmina. Troppo per l’uomo che tornato a casa ubriaco ha picchiato con violenza la moglie davanti alle due figlie, rispettivamente di 5 e 3 anni. La sua ossessione nel volere tutti i costi un figlio maschio lo aveva portato a vestire la figlia più piccola da maschietto. Così, complice l’alcol, ha picchiato a calci e pugni la moglie perché incapace, secondo lui, di mettere al mondo un figlio maschio. Quello del figlio maschio infatti è un problema molto sentito nella popolazione indiana che fino a poco tempo fa e purtroppo ancora oggi, arrivava in casi estremi anche a uccidere le figlie femmina, in attesa che arrivi il sospirato maschio. Ieri sera l’episodio di violenza: dopo essere stata colpita duramente la donna ha avuto il coraggio di attendere che il marito si addormentasse ed ha quindi chiamato il 112. Le forze dell’ordine l’hanno portata in ospedale, ad Arco, dove le è stata ricoverata con una prognosi di venticinque giorni in attesa di accertamenti più approfonditi sulle conseguenze del pestaggio. Le figlie sono invece state affidate ai servizi sociali di Trento mentre il padre è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia. La coppia viveva in Trentino da ben sette anni: la delusione quando gli è stato comunicato che anche la terza figlia sarebbe stata femmina è stata troppo per l’uomo. secondo le prime indiscrezioni, le due bambine (la più piccola come detto veniva vestita da maschio dal padre, aveva i capelli tagliati corti da maschietto e vestiti da bambino) dovrebbero essere presto trasferite in una casa protetta. Ieri infatti per via dell’esplosione di violenza del padre hanno dovuto assistere a circa un’ora di maltrattamenti, calci e pugni, dell’uomo nei confronti del madre.