Il giorno 5 agosto, secondo il calendario della Chiesa cattolica, è dedicato alla commemorazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, costruzione situata sul colle esquilino a Roma, meglio conosciuta come una delle quattro basiliche papali con il nome di Santa Maria della neve.
Ad oggi la Basilica di Santa Maria Maggiore risulta essere il luogo di culto mariano più datato dell’Occidente, con un’origine più che antica: la sua costruzione, infatti, fu decisa da Papa Sisto III nel lontano 432 ed avvenne su una zona che ospitava a sua volta un tempio pagano. Per quanto riguarda la sua dedica alla Vergine Maria, questa fu decisa dopo il Concilio di Efeso, che riconobbe ufficialmente la Madonna come la Madre di Dio e, quindi, di tutti gli uomini.
Secondo la tradizione cristiana, la scelta del luogo preciso su cui far sorgere la Basilica di Santa Maria Maggiore non sarebbe stata per nulla casuale, bensì indicata dalla stessa Vergine Maria in un sogno premonitore a Papa Liberio ed al patrizio Giovanni nella notte del 5 agosto 352; nell’apparizione, infatti, la Madonna invitava entrambi a costruire una Chiesa in suo onore, là dove avrebbero trovato la neve.La mattina seguente, ovvero quella del 6 agosto, una fitta nevicata coprì il colle esquilino, accadimento a dir poco inusuale per la stagione; fu proprio così che Papa Liberio, grazie all’aiuto economico di Giovanni, ascoltò il segno divino e segnò sul terreno innevato il perimetro della chiesa, che prese il nome di Maria “ad nives”, proprio in onore dell’apparizione.
A distanza di quasi un secolo, Papa Sisto III decise di ricostruire nuovamente la Basilica, soprattutto a seguito del Concilio di Efeso che decretò la Vergine Maria come Madre di Dio; la sua realizzazione terminò nel 440 con la creazione di una Basilica la cui forma è da considerare piuttosto classica: tre le navate, divise tra loro da 21 colonne sormontate da capitelli ionici. Per quanto concerne la navata centrale, questa appare illuminata da 21 finestre, sormontata da capriate in legno ed adornata da trentasei mosaici posizionati sotto ciascuna finestra e rappresentanti personaggi tratti dal Vecchio Testamento, come Mosè, Abramo, Giosuè, Giacobbe e Isacco.
Da segnalare, poi, la presenza di ulteriori opere che, nel corso dei secoli, sono andate ad arricchire la Basilica di Santa Maria Maggiore, come la Cappella del Presepe, la Cappella Sforza, la parte esterna dell’abside (opera di Carlo Rainaldi), la facciata principale, costruita nella prima metà del ‘700 e voluta da Papa Benedetto XIV, l’organo Mascioni (opera dell’omonima famiglia) risalente al 1955 e la Cappella Paolina (costruita nel 1605 per volere di Papa Paolo V e decorata con pietre preziose e statue). Risalente al 1375, infine, il campanile, alto 75 metri ed arricchito, nell’Ottocento, da un grosso orologio.
E’ sepolto nella tomba di famiglia, all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore, Gian Lorenzo Bernini.