Gli operai dell’Alcoa provenienti dalla Sardegna sono sbarcati stamattina presto a Civitavecchia: sono circa 350 e sono già a Roma dove li attende la manifestazione in difesa del loro stabilimento. Come si sa gli stabilimenti Alcoa di Portovesme in Sardegna, appartenenti a una multinazionale americana, sono in chiusura per decisione della stessa società proprietaria. Oggi presso la sede del ministero dello sviluppo è previsto un incontro per cercare di capire quali soluzioni si possano trovare davanti alla prospettiva di lasciare centinaia di lavoratori senza occupazione. Ecco perché mentre si terrà il vertice gli operai manifesteranno per le strade della capitale. Dopo il finto tentativo di attentato a un traliccio nei pressi degli stabilimenti Alcoa di ieri, poi, la tensione è molto salita: fortunatamente quello di ieri non era esplosivo, ma un segnale di voler alzare la tensione fra le forze in campo. I lavoratori intanto si trovano nelle vicinanze della stazione Termini da dove a minuti comincerà il corteo alla guida di Cgil, Cisl e Uil, presenti anche i rappresentanti di diverse amministrazioni comunali e provinciali sarde. I manifestanti si dirigeranno verso piazza della Repubblica per poi seguireun percorso che li porterà in Vittorio Emanuele Orlando, largo Santa Susanna, via Bissolati, via San Nicola da Tolentino, via San Basilio e via Molise. Qui si fermeranno davanti al palazzo del ministero degli interni per fare un presidio durante il vertice. Ovviamente molte linee di mezzi pubblici sono state deviate per non ostacolare la manifestazione: dalle 8 alle 30 di stasera sono state deviate le linee die mezzi pubblici H, 38, 40, 60, 60L, 61, 62, 64, 70, 85, 92, 170, 175, 492, 590 e 910. Forte la presenza di uomini della pubblica sicurezza, anche se gli operai hanno voluto un proprio servizio d’ordine per garantire la sicurezza: si teme infatti la presenza di estremisti che potrebbero causare incidenti. E’ presente anche la Digos, uomini che seguono da temo la situazione in Sardegna e dunque sanno riconoscere i veri operai da eventuali infiltrati.
Come detto, il finto attentato di ieri ha provato che c’è qualcuno che vuoel rendere la situazione uno scontro aperto, la paura è la infiltrazione di esponenti del movimento anarchico recentemente protagonisti di diversi attentati.