I lavoratori di WindJet riprendono la protesta, in modo eclatante come già fatto in precedenza. Si sono infatti nuovamente incatenati all’interno dell’aeroporto di Catania dove ha sede la loro compagnia. In questo modo hanno anche bloccato il traffico che conduce all’aeroporto Fontanarossa. Si tratta della vertenza che vede coinvolti circa cinquecento dipendenti della compagnia area ammessi alla cassa integrazione speciale: la compagnia  infatti dopo la mancata unione con Alitalia sta rischiando il fallimento. Venerdì prossimo è previsto un nuovo vertice al ministero dello sviluppo: al vaglio la possibilità di creare una compagnia mista pubblico-privato con la compartecipazione della Regione Sicilia con l’Irfis. Secondo quanto riportato da qualcuno, la messa a terra degli aerei della compagnia ha comportato al momento un calo dell’8% nei passeggeri che sono passati per Catania a luglio e agosto. Ricordiamo che la proprietà dell’azienda è della holding Finaria, di cui è presidente Antonino Pulvierenti, famoso come Presidente del Catania calcio. Secondo Gianni Dragoni esperto dell’argomento intervistato da Ilsussidiario.net, il problema dell’attual esitazione è dovuto al fatto che “WindJet è una compagnia aerea “low cost” in difficoltà e da ricapitalizzare. E questo è evidente da mesi. Il problema è che anche Alitalia non se la sta passando proprio bene. E probabilmente da qualche mese a questa parte, con l’arrivo del nuovo amministratore delegato Andrea Ragnetti, la situazione complessiva della compagnia non è migliorata e i vecchi rapporti con WindJet devono anche essere mutati. Probabilmente c’è una documentazione interessante da esaminare sui rapporti tra Alitalia e la compagni siciliana”. Secondo Dragoni WindJet mette poi in dufficoltà migliaia di viaggiatori, e un indotot non da poco in Sicilia: “Queste sono le conseguenze di un sistema di trasporto aereo che dimostra appunto tutta la sua fragilità” ha detto “e la sua precarietà. Una compagnia da ricapitalizzare, che magari si vuole acquisire a prezzi stracciati, migliaia di passeggeri in giro per aeroporti con biglietti che devono subire un sovrapprezzo e dipendenti che si trovano senza lavoro. Ogni commento a una situazione come questa, alla fine, diventa superfluo”.



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