Il Papa, concludendo l’udienza generale di oggi, nell’Aula Nervi, ha ricordato il suo imminente viaggio in Libano. E, in tale occasione, ha voluto lanciare un appello a tutti i cristiani che vivono in Medio Oriente, spesso in situazione di estremo pericolo, miseria, emarginazione quanto non addirittura esplicitamente perseguitati. Benedetto XVI ha pregato affinché possano continuare a testimoniare Cristo ricercando di continuo la comunione e l’unità tra di loro. In tal senso ha auspicato, inoltre, che vi siano persone e istituzioni in grado di aiutarli in questo compito. Ratzinger ha invitato tutti i cristiani che vivono in quelle terra, sia da poco tempo che da innumerevoli generazioni, di farsi costruttori di pace e «attori di riconciliazione. Chiedo a Dio di fortificare la fede dei cristiani del Libano e del Medio oriente e di riempirli di speranza». Poi, ha ricordato come  le diverse comunità cristiane, storicamente, abbiamo sempre saputo rappresentare, nelle terre in cui l’islam è predominante, un fattore importantissimo e deciso per il procedere del dialogo interreligioso. Dopo di che, ha pregato affinché venga donata alla regione la pace che da tanto tempo va ricercando. La visita in Libano, invece, si svolgerà dal 14 al 16 settembre. In essa, il Pontefice consegnerà l’Esortazione postsinodale sul Medio Oriente e incontrerà le autorità religiose e civili, i fedeli cattolici e delle altre confessioni cristiane ed esponenti della società islamica. In precedenza, il portavoce della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, ha fatto sapere che il Papa attende il viaggio con speranza e fiducia. D’altro canto, lo stesso Paese percepisce l’arrivo del Papa, in un clima di soddisfazione e «di cordiale benvenuto» che connota la «maggior parte delle persone e della società». D’altro canto, ha fatto presente Lombardi, il viaggio non è mai stato messo in discussione, né le varie incertezze che sussistono nell’area hanno mai rappresentato un ostacolo vero e proprio. Il nodo cruciale, evidentemente, è il peso di Hezbollah; alcuni suoi esponenti, ha fatto presente, benché non in veste ufficiale, saranno presente in termini personali all’incontro.



Federico Lombardi ha, infine, concluso ricordando che «non c’é una preoccupazione di ostilità nei suoi confronti» né risultano particolari timori particolari per la sua sicurezza. 

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