La Francia apre la strada ai matrimoni gay. Ma non solo. Dal primo semestre del 2013 le coppie omosessuali non solo potranno sposarsi ma avranno anche la possibilità di adottare un bambino. Tutto ciò è una conferma delle promesse fatte dal presidente francese Francois Hollande in campagna elettorale. L’annuncio è stato dato dal ministro della Giustizia, Christiane Taubira che ha puntualizzato che il progetto di legge estenderà alle persone dello stesso sesso le disposizioni sul matrimonio ma anche sulla genitorialità: i genitori potranno, infatti, adottare congiuntamente o singolarmente. La Francia va così ad aggiungersi a Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Portogallo, Svezia, Norvegia, Danimarca e in Islanda che, in Europa, hanno già adottato la legge che permette le unioni omosessuali.
Un passo in avanti, dunque, rispetto al Pcs, il Pacte civil de Solidaritè che già nel 1999 permetteva le unioni civili alle coppie omosessuali attraverso un registro a disposizione dei singoli comuni e che dava la possibilità al coniuge di decidere sull’eredità o dare parere vincolante su eventuali trattamenti sanitari ai quali doveva essere sottoposto il partner. “Si tratta di un provvedimento – dice Filippo Vari, professore di Diritto Costituzionale all’Università Europea di Roma – che, se approvato, finirebbe per stravolgere il carattere essenziale del matrimonio, caratterizzato dall’eterosessualità dei coniugi. Già i giuristi romani che non erano cristiani e che, comunque, ben conoscevano l’omosessualità, affermavano che la natura insegna che il matrimonio è l’unione di un uomo e di una donna. In un noto passo del Digesto si parla infatti di maris atque feminae coniunctio. Consentire l’unione attraverso il vincolo del matrimonio per persone dello stesso sesso non è altro che una manipolazione delle caratteristiche basilari dell’istituto. Ancor più grave è consentire alle coppie gay di poter adottare. Sotto questo profilo, però, in Francia, il discorso risulta più complesso poiché nel Paese è permessa l’adozione per i single: paradossalmente, quindi, cambierebbe, di fatto, poco. Di fronte a queste tendenze va ricordato, però, che la famiglia è, da sempre, come riconosce anche la Costituzione italiana, una società naturale fondata sul matrimonio, ineludibilmente contratto fra uomo e donna”.
“La famiglia – continua Vari – è il nucleo sociale dove si formano le nuove generazioni. Essa forma cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri e che svolgeranno importanti funzioni sociali”. La società contemporanea, però, sembra andare in un’altra direzione: “ Il dramma odierno – afferma Vari – è costituito dal fatto che la famiglia non gode di grande supporto da parte dei poteri pubblici e dall’altra parte, stiamo vivendo una sorta di “inverno” demografico che è una delle cause della crisi che sta investendo la nostra società, anche sotto il profilo economico”. Quali saranno le conseguenze per i cittadini residenti in un paese, come ad esempio l’Italia, che si uniscono in matrimonio in Francia? “Un cittadino italiano – spiega Vari – che contrae in Francia un matrimonio con il partner dello stesso sesso e torna in Italia, non può chiedere che l’unione venga riconosciuta nel nostro paese. L’ordinamento italiano non riconosce in alcun modo un matrimonio fra persone dello stesso sesso, che una parte della giurisprudenza considera oltretutto contrarie all’ordine pubblico”.
Sono state dure e sdegnate le reazioni della destra e del mondo cattolico d’Oltralpe. La parlamentare del partito cristiano-democratico ha chiesto un referendum sulle nozze gay, “un tema- ha affermato- su cui ogni francese deve potersi esprimere per le sue conseguenze nella società”. “La decisione di prevedere le nozze per gay – dice ancora Vari – attraverso un progetto di legge, ahimé, non mi stupisce. Hollande è un presidente fortemente legato a certe ideologie; in campagna elettorale non ha fatto mistero di sostenere questo tipo di progetti. Sotto tale aspetto, trovo che ricordi molto la linea dell’ex primo ministro spagnolo Zapatero che, durante il suo mandato, è stato il protagonista dell’approvazione, da parte del Parlamento spagnolo, di una legge sui matrimoni tra omosessuali. Gli effetti devastanti delle politiche di Zapatero sul tessuto sociale spagnolo sono oggi sotto gli occhi di tutti”.
(Federica Ghizzardi)