Il 16 settembre la Chiesa Cattolica celebra non uno ma due santi: Santo Cipriano e San Cornelio. Tascio Cecilio Cipriano è stato il vescovo di Cartagine e viene venerato come martire, come santo e come Padre della Chiesa; la sua conversione avvenne intorno ai 50 anni e nella vita fu un famoso oratore e rappresentava un’importante posizione di prestigio nelle gerarchie della città di Cartagine. Il diacono Ponzio scrisse una sua biografia e Tascio Cipriano venviva descritto come un uomo dignitoso e che non utilizzava metodi severi ma affettuosi; un dono che veniva attribuito a Cipriano e che è evidente anche nelle sue opere è quello per l’eloquenza, anche se egli non era un gran pensatore o filosofo. La sua conversione al cristianesimo avvenne ad opera di un presbitero, Ceciliano, con cui visse per parte della sua vita tanto da curare la moglie e la figlia dopo la sua morte. Una volta diventato catecumeno Cipriano decise di vivere in castità e di donare quasi tutti i suoi redditi alle famiglie povere: a Cartagine vendette quasi tutte le sue proprietà, alcune delle quali però furono acquistate da suoi amici e gli furono restituite, prima di essere rivendute nuovamente. I problemi con l’Impero romano iniziarono intorno al 255 e nel 257 Cipriano fu catturato e fu condotto dal console Paterno per essere interrogato e condannato all’esilio; riesce comunque a ricevere un po’ di protezione dal papa Stefano ma quando questi muore l’Imperatore ordina una nuova persecuzione che si conclude con l’arresto e la morte per decapitazione eseguita il 14 settembre 258 insieme a San Cornelio. San Cornelio invece fu il ventunesimo Papa della Chiesa cattolica ma regnò solo per poco più di due anni. Papa Fabiano, il suo predecessore, fu condannato a morte dall’imperatore Decio nel gennaio del 250, ma per eleggere il suo successore si dovettero aspettare due mesi, fino a marzo, quando le persecuzioni dei romani nei confronti dei cattolici si placarono. La scelta del nuovo Papa fu controversa ma i 16 vescovi riunitisi a Roma elessero Cornelio, anche se questi non era d’accordo. Nonostante ciò quando Novaziano seppe dell’elezione di Cornelio come nuovo Papa, decise di far arrivare a nuova altri 3 vescovi da tre città italiane per riuscire a ricucire una spaccatura interna che si stava formando: questi vescovi furono costretti quindi a conferire il loro ordine episcopale su di lui, anche se uno dei tre ritornò in chiesa per confessarsi. 



Cornelio era un fautore dell’indulgenza verso i lapsi mentre Novaziano, che aveva un parere del tutto opposto, non appoggiò l’elezione del nuovo Papa convinto che Cornelio era una persona debole e che neanche i vescovi erano in grado di garantire la remissione dei peccati più gravi come l’omicidio, l’adulterio e l’apostasia, in quanto questi dovevano essere giudicati solo nel Giudizio Finale. Così dopo alcune settimane Novaziano si autoproclamò Papa e nacque lo scisma che caratterizzò la Chiesa Cattolica fino al V secolo; tuttavia Papa Cornelio fu appoggiato da San Cipriano e dai cento vescovi d’Africa, tra cui Dionisio, vescovo di Alessandria d’Egitto, che riuscì a far arrivare in Italia anche i vescovi orientali; così il Papa riuscì a creare un sinodo di 60 vescovi eccetto il vescovo di Antiochia di Siria, Fabio, che rimase indeciso. Papa Cornelio dopo essere stato eletto seguì anche i consigli di san Cipriano, come la proposta di riabbracciare la comunione dopo aver scontato una giusta penitenza da parte di coloro che si erano persi nella persecuzione di Decio.Papa Cornelio morì decapitato nel giugno del 253 ma viene ricordato il 14 settembre insieme a San Cipriano.  

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