“Il ministero dell’Ambiente si costituirà parte civile nel processo mirato a individuare responsabilità per l’inquinamento di Taranto”. A riferirlo su Twitter è proprio il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, intervenuto in mattinata anche alla trasmissione “Prima di tutto” su Radio1: “Le risorse del Governo già messe a disposizione sono 90 milioni di euro, – ha detto Clini nel corso dell’intervista – poi ci sono quelli che fanno riferimento ai fondi della regione Puglia. Poi altri 60 milioni di euro saranno disponibili all’inizio del prossimo anno”. “Per il commissario – ha poi aggiunto – ancora non c’é una decisione, così come non c’é convergenza per la nomina del soggetto attuatore. Troveremo un equilibrio tra Regione e Governo, credo non appena il decreto sarà convertito alla Camera procederemo”. Intanto giungono in queste ore i nuovi dati del progetto “Sentieri” dell’Istituto superiore di sanità, relativi al periodo 2003-2008 sull’area di Taranto, i quali confermano un aumento della mortalità di circa il 10% rispetto a quella attesa. La relazione verrà presentata domani al ministero della salute alla presenza del ministro Renato Balduzzi. Questi nuovi dati smentirebbero dunque quanto affermato proprio dal ministro Clini a Conversano, in provincia di Bari, durante un’animata conversazione con una giornalista che chiedeva spiegazioni riguardo la vertenza ambientale di Taranto: “Questo eccesso di mortalità di cui si parla – aveva detto Clini scatenando qualche polemica da parte del mondo ambientalista – non trova riscontro nei dati ufficiali ma questo non fa comodo a quelli che fanno propaganda e strumentalizzano le morti per avere ragione politicamente. Queste persone non hanno il diritto di parlare, non hanno dignità”. Riferendosi a coloro che invece sostengono una tesi differente, Clini aveva poi aggiunto: “Questi signori trovano facile parlare e sparlare senza sapere di cosa parlano queste persone sono una rovina per il nostro Paese e non aiutano l’ambiente”, spiegando poi che alcuni dati riguardanti la mortalità per tumore pubblicati dall’Istituto superiore di sanità e dall’ osservatorio dei tumori della Puglia proverebbero che “la mortalità per tumore della città di Lecce è superiore a quella di Taranto”.
Intanto all’Ilva di Taranto nasce una rappresentanza dell’Unione sindacale di base (Usb): a darne notizia è la stessa organizzazione che, in un comunicato, critica Fim, Fiom e Uilm ritenendoli “anch’essi responsabili del degrado sociale e sindacale che si è determinato a Taranto e dentro l’Ilva”.