L’Italia ha ratificato la convenzione di Lanzarote che aveva sottoscritto al momento della proposta. In tutto 41 Stati, tutti membri del Consiglio europeo, tra cui appunto il nostro Paese, avevano sottoscritto il documento il 7 novembre 2007, ma a oggi ad averla ratificata erano solo Albania, Danimarca, Francia, Grecia, Malta, Olanda, San Marino, Serbia e Spagna. Ciò nonostante essendo necessarie cinque ratifiche soltanto, la convenzione era entrata in vigore nel luglio 2010. Il documento prevede da parte dei Paesi aderenti l’impegno ad aumentare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale nonché il perseguimento dei reati e la tutela delle vittime. Gli Stati aderenti poi si impegnano a rendere il più possibile simili gli ordinamenti legislativi in maniera di ottenere una più efficace lotta alla pedofilia. Dunque mancava la ratifica da parte dello Stato italiano. Ci sono voluti infatti più di tre anni e diversi passaggi dalla Camera al Senato per arrivare a un testo di legge finalmente approvato con cui l’Italia sottoscrive tale convenzione. Oggi Palazzo Madama all’unanimità ha approvato il disegno di legge che consente la ratifica della convenzione per la protezione dei minori. Nel testo approvato alcune norme che prevedono la modifica di articoli del codice penale e dell’ordinamento penitenziario. E’ intervenuta l’Unicef per ringraziare l’Italia di tale passo, spiegando che la ratifica “è un passo avanti concreto in materia di protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale e l’abuso dei minori”. La novità maggiore è che nel nostro codice penale entra finalmente la parola pedofilia, fino ad oggi ignorata: si tratta dell’articolo 414 bis che prevede per chiunque faccia istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni. Chi viene accusato di tale crimine non potrà addire a scusante “ragioni o finalità di carattere artistico, letterario, storico o di costume”. Tra i vari provvedimenti che fanno parte della convenzione di Lanzarote anche il grooming, cioè l’adescamento dei minori attraverso Internet, e il turismo sessuale. Si tratta di due novità nel nostro ordinamento penale.
Tra le varie norme istituite dalla convenzione, anche l’assistenza legale per le vittime di abusi e il divieto a persone codnannate di avvicinaris a luoghi particolari dove si sia verificato il reato stesso.