Il 6 settembre la Chiesa Cattolica ricorda Santa Bega, nome certamente più comune nei paesi anglosassoni che in Italia. Le notizie sulla vita della santa sono piuttosto frammentarie e probabilmente frutto di leggende celtiche che andarono a confluire nel culto cristiano dopo la diffusione della nuova religione nei paesi a nord del Vallo di Adriano. Molti dei personaggi che fanno ancora oggi parte del culto anglosassone sono il risultato del sincretismo culturale e religioso che si ebbe all’inizio dell’epoca cristiana in quelle regioni. Bega nacque in Irlanda da una famiglia reale o molto vicina al re e, già da bambina, decise di consacrare a Dio la sua verginità. Giunta in età da marito, la famiglia preparò il suo matrimonio con il re di Norvegia, ma Bega decise di fuggire in Scozia. Nella parte scozzese del regno d’Inghilterra, che allora era diviso in sette regioni, il cristianesimo aveva attecchito prima che in Irlanda e già esistevano monasteri cristiani e sacerdoti e vescovi che ne amministravano il culto. Bega fu accolta dal re di Northumbria e dal vescovo di Lindisfarne, Aidano, santo anch’egli, che la prese con sé nel suo monastero e le impose il velo da monaca. La ragazza voleva vivere in eremitaggio così la leggenda racconta che Aidano, il vescovo, le fece costruire una piccola cella su un’isola deserta dove l’unico sostentamento della ragazza sarebbe venuto dai gabbiani che le avrebbero portato il poco nutrimento di cui aveva bisogno. La sua fama di santa in poco tempo travalicò gli angusti confini della sua cella e della piccola isola su cui era confinata e molte altre ragazze e donne che volevano scegliere la vita di clausura si unirono a lei. Presto i confini dell’isola furono troppo stretti a causa della grande quantità di monache che l’avevano raggiunta, così Bega si trasferì nel Coupland e fondò un nuovo e più grande monastero sulla cima di un promontorio che prende da lei il suo nome. La leggenda vuole che la santa abbia fondato più di un monastero ma a causa della poca attendibilità della leggenda e della mancanza di riscontri storici è difficile potere sostenere queste affermazioni con prove documentali. Si presume che Bega morì attorno al 660 d.C. Fu la patrona delle popolazioni locali e viene invocata dai poveri e dagli indifesi. 



Una tradizione locale racconta che Bega possedesse un braccialetto d’oro che le fu donato da un angelo quando fuggì dall’Irlanda per scampare alle nozze. Il braccialetto, simbolo delle fedeltà che la ragazza giurava a Dio, sarebbe stato miracoloso ed era utilizzato come monito su cui effettuare i giuramenti. Del bracciale non ci sono più tracce ma si racconta che fu conservato dalle monache del monastero nel Coupland fino almeno al XII secolo, quando poi lo stesso monastero fu saccheggiato e distrutto dai danesi durante una invasione.

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